Lavoro: CGIL, serve piano straordinario per l'occupazione

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Nessuna luce in fondo al tunnel per l'occupazione in Italia. A settembre è infatti record in negativo per il numero di disoccupati che raggiunge quota 2milioni e 774mila, aumentando del 24,9% su base annua (+554mila unità) e del 2,3% rispetto ad agosto (+62mila unità). È quanto rileva l'ISTAT che ha diffuso oggi i dati su occupati e disoccupati a settembre, mese in cui ad aumentare è anche il tasso di disoccupazione che raggiunge il 10,8%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su agosto e di 2 punti su base annua.

“Per un paese che continua senza sosta la sua caduta nel baratro, inanellando di mese in mese dati sull'occupazione ogni volta peggiori, serve un piano straordinario per l'occupazione”. È il commento della CGIL che sottolinea come “questo avvitamento tra austerità e recessione sta mettendo in ginocchio il paese, facendo pagare un conto salatissimo al mondo del lavoro e in particolare ai giovani”.

Il quadro si fa ancora più drammatico se si considera che a settembre cala anche il numero degli occupati (22 milioni 937mila) in diminuzione dello 0,2% rispetto ad agosto, mentre rimane invariato su base annua. Secondo la confederazione di corso d'Italia “è drammaticamente urgente fermare questa emorragia di posti di lavoro che sta riducendo strutturalmente la base occupazionale attraverso l'adozione di un Piano del Lavoro che metta al centro prima di tutto i giovani e le donne di questo Paese. Serve un piano straordinario – prosegue il sindacato - per favorire buona e stabile occupazione, evitando la 'trappola' della precarietà a vita, individuando anche risorse all'interno della legge di stabilità per defiscalizzare le assunzioni a tempo indeterminato e favorendo investimenti”.

Per quanto riguarda i dati sulla disoccupazione giovanile, che a settembre raggiunge il 35,1%, in aumento di 1,3 punti percentuali su agosto e di 4,7 punti su base annua, i giovani della CGIL osservano: “Assistiamo ad una crescita esponenziale che dimostra come siano i giovani le principali vittime di questo stato di crisi che le politiche di austerità determinano. Non serve alimentare inutili conflitti generazionali, tra padri e figli: la priorità è quella di creare nuova e buona occupazione e di garantire ai giovani opportunità e sostegno nella fase di accesso al lavoro”.

In tutta Europa, proseguono, “si discute della «youth guarantee» nell'accesso al lavoro dei giovani ed è ora che diventi una priorità anche nel nostro Paese. Ed è per questo che scenderemo in piazza il 14 novembre - concludono i giovani del sindacato - nella giornata di mobilitazione europea della CES, sostenuta con lo sciopero generale della CGIL, «per il lavoro e la solidarietà contro l’austerità»”.

Fonte: CGIL

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