Economia: la crisi è grave, occorre più etica

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"Sono 35 anni che faccio questo mestiere, ma credo che questa sia la situazione più grave, che non è congiunturale ma strutturale". Lo ha detto il Consigliere di Confindustria per le relazioni industriali e gli affari sociali Guidalberto Guidi intervenuto ieri a Bologna alla Tavola rotonda di apertura del Forum "L'impresa di un'economia diversa" promosso da "Sbilanciamoci!'. "Il problema è la spesa pubblica - ha aggiunto - penso che le cose da fare comportino un costo sociale che pochi o nessuno avrà il coraggio di adottare. Le economie italiana ed europea le vedo molto male, siamo in una situazione di straordinaria difficoltà".

Un'analisi condivisa dal prof. Mario Pianta, docente di Politica economica e direttore del Master "Lavorare nel no-profit" dell'Università di Urbino, che ha però sottolineato come "la risposta che dà la politica è troppo debole, perché c'è ancora vergogna e paura a parlare di intervento pubblico". "Anche in economia occorre avere dei valori e delle regole che li rappresentino e invece negli ultimi anni le regole sono state ridotte molto" - ha detto il prof. Pianta attivo nella Campagna 'Sbilanciamoci!'. "Siamo in un periodo in cui si crede che il mercato regoli tutto, un ventennio in cui le disuguaglianze sono aumentate, non solo tra paesi sviluppati e sottosviluppati, ma nell'ambito degli stessi paesi industrializzati" - ha notato.

E proprio sull'urgenza di recuperare la dimensione etica dell'economia si sono soffermati gli altri relatori. Il prof. Mario Deaglio, giornalista economico e docente di Economia internazionale all'Università di Torino ha ricordato che "le regole del mercato non sono sufficienti, non possiamo proseguire con la sola massimizzazione del profitto, altrimenti ci ammazziamo". "Senza questi presupposti alla fine anche le imprese vanno in crisi". "La ricetta - ha concluso Deaglio - è trovare una giusta miscela fra mercato e intervento dello stato in economia".

"Solo con la presenza dell'etica le cose in economia possono funzionare" - ha affermato il giornalista esperto della comunicazione no-profit Francesco Maggio. "L'etica è una ricerca - ha aggiunto Maggio - qualcosa che va scoperto strada facendo. Il mondo non è fatto di soli stati, ma anche di società civile e lo stato di crisi economica in cui ci troviamo adesso è dovuto in gran parte proprio al non aver ascoltato la società civile". Sulla necessità di ascoltare le proposte della società civile era intervenuto anche il prof. Pianta sottolineando che "la globalizzazione può avere un volto diverso, come dimostrano le proposte tangibili dei movimenti". "Una proposta tangibile e praticabilissima è rappresentata dalla Tobin Tax, un'imposta contro le speculazioni che è già stata recentemente introdotta anche in Belgio".

Introducendo il Forum "L'impresa di un'economia diversa", Giulio Marcon della Campagna "Sbilanciamoci!" ha ricordato l'intento dell'iniziativa. "Con questo Forum - ha spiegato Marcon - vogliamo rilanciare l'importanza del ruolo del welfare in un momento in cui le proposte di politiche neo-liberiste sono sempre più forti. Noi proponiamo un'economia diversa, che parte dalle esperienze di finanza etica, commercio equo, terzo settore". "Al centro delle politiche deve ritornare la persona con i sui diritti - ha proseguito - non è accettabile che si crei una così grande disuguaglianza fra Nord e Sud del mondo".

E' questa la II edizione del Forum promosso da un cartello di oltre 50 organizzazioni della società civile che aderiscono alla Campagna "'Sbilanciamoci!" e per il secondo anno si svolge negli stessi giorni e in alternativa al convegno di Cernobbio dove rappresentanti di Confindustria, imprenditori, leader di governo, economisti dal 1975 discutono ogni anno di "strategie" per le imprese e l'economia italiana. Il forum di Parma prosegue per l'intera giornata di oggi e domani e si concluderà domenica. [GB]

Fonte: Metamorfosi

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