Beni comuni e servizi pubbici come garanzia dei diritti universali

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L'Osservatorio Territoriale sui Servizi Pubblici chiede ai singoli candidati e candidate alle Elezioni Europee per il rinnovo del Parlamento Europeo che si svolgeranno il 12 e 13 giugno di sottoscrivere alcuni impegni volti alla difesa dei beni comuni e i servizi pubblici in quanto strumenti essenziali per la solidarietà sociale, per la redistribuzione della ricchezza sociale, per l'esercizio dei diritti di cittadinanza.

APPELLO

I beni comuni e i servizi pubblici sono un elemento importante della società, perché costituiscono uno strumento essenziale per la solidarietà sociale, per la redistribuzione della ricchezza sociale, per l'esercizio dei diritti di cittadinanza. Con l'affermarsi dagli anni '80 del modello neoliberista e del cosiddetto "pensiero unico del mercato", i beni comuni e i servizi pubblici sono sottoposti ad un'offensiva che mira a trasformarli in beni economici e merci da sottoporre alle leggi del mercato.

Da tempo i beni comuni e i servizi pubblici sono sottoposti a triplice attacco:

- a livello globale, attraverso il Gats (Accordo Generale sul Commercio dei Servizi), sottoscritto dai Paesi membri dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. L'accordo prevede la progressiva e completa liberalizzazione dei servizi, con l'apertura agli investimenti privati di circa 160 settori, fra i quali l'acqua, l'energia, i trasporti, l'istruzione, la cultura, la sanità.

- a livello europeo, attraverso le politiche di deregulation dei settori di pubblica utilità promosse dai Trattati di Maastricht, Cardiff e Amsterdam e le direttive e normative in direzione della liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici.

- ai livelli nazionali, attraverso le diverse politiche di riforma del welfare portate avanti dai diversi Governi.

Dentro questo scenario, l'Unione Europea gioca un ruolo di primaria importanza, sia perché i servizi pubblici costituiscono una parte essenziale di quello che sinora è stato denominato "modello sociale europeo", sia per la possibilità di intervenire in direzione di un superamento delle politiche neoliberiste che oggi sono la principale causa delle disuguaglianze economiche e sociali mondiali e che minacciano la stessa sopravvivenza della maggioranza degli abitanti del pianeta.

Per tutte queste ragioni, l'Osservatorio Territoriale sui Servizi Pubblici, costituitosi a Milano in data 5 aprile 2004 chiede ai singoli candidati e candidate alle Elezioni Europee per il rinnovo del Parlamento Europeo che si svolgeranno il 12 e 13 giugno di sottoscrivere nei confronti degli elettori e delle elettrici i seguenti impegni ai quali subordineremo il nostro indirizzo di voto :

1) sostenere l'inserimento nella Carta Costituzionale Europea del riconoscimento dell'aria, dell'acqua, del cibo e dell'energia come "beni comuni naturali", indispensabili alla sopravvivenza della vita delle persone;

2) sostenere l'inserimento nella Carta Costituzionale Europea dell'accesso ai "beni comuni naturali" come diritto umano e sociale, individuale e collettivo, promovendone la conservazione per le generazioni future;

3) sostenere l'inserimento nella Carta Costituzionale Europea del riconoscimento della salute, dell'istruzione, dell'assistenza e sicurezza sociale, dell'abitare, della mobilità come "beni comuni sociali", indispensabili alla qualità e dignità della vita delle persone;

4) sostenere l'inserimento nella Carta Costituzionale Europea dell'accesso ai "beni comuni sociali" come diritto umano e sociale, individuale e collettivo;

5) promuovere una politica internazionale dell'Unione Europea finalizzata a garantire a tutte le popolazioni l'accesso ai beni comuni naturali e sociali, attraverso :

a. la richiesta di abolizione del Gats (Accordo generale sul Commercio dei Servizi) in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio;

b. il ritiro da parte dell'Unione Europea delle 109 richieste in sede Gats formulate dall'Unione Europea ad altrettanti Paesi del sud del mondo finalizzate alla liberalizzazione dei servizi (delle quali ben 72 riguardano il servizio idrico);

c. la promozione di progetti di cooperazione internazionale finalizzati a garantire a tutte le persone l'accesso ai beni comuni naturali e sociali;

6) promuovere una politica interna all'Unione Europea, finalizzata a garantire la gestione pubblica dei beni comuni naturali e sociali, attraverso:

a. la promozione di modifiche e superamento dei vigenti Trattati di Maastricht, Amsterdam e Cardiff, a partire dal riconoscimento dei beni comuni naturali e sociali come garanzia dei diritti universali, per i quali il tetto di spesa pubblica deve essere calcolato in funzione del raggiungimento programmato dell'obiettivo;

b. la modifica nella direzione di cui ai punti precedenti della Risoluzione del Parlamento Europeo "Strategia per il Mercato interno - Priorità 2003-2006";

c. l'approvazione di normative per il mantenimento della gestione pubblica dei servizi a livello nazionale ed europeo;

d. l'approvazione di normative per la ripubblicizzazione di quei servizi (energia, trasporti) avviati sulla strada della liberalizzazione dall'approvazione di precedenti direttive;

e. l'impegno della Commissione Europea alla costituzione di Servizi Pubblici Europei per la gestione, nei paesi europei, dei beni comuni naturali e sociali come servizi pubblici, sotto il controllo e l'indirizzo del Parlamento Europeo;

f. l'impegno della Commissione Europea a promuovere forme di democrazia e partecipazione nella gestione pubblica dei beni comuni naturali e sociali;

g. la promozione di politiche per la riduzione delle spese militari finalizzata a reperire risorse adeguate a garantire servizi pubblici europei.

Osservatorio Territoriale sui Servizi Pubblici

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