Volti negati - di Alex Zanotelli

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Il 4 novembre ho assistito alla demolizione di tre campi rom, situati nel comune di Casoria, nella provincia di Napoli. In questi campi c'erano circa quattrocento persone. Alle 8 del mattino sono arrivate, scortate dalla polizia, scavatrici, ruspe, cingolati per demolire tutto. Sembrava un esercito in assetto di guerra che spianava tutto. Unica sorpresa: il campo era stato abbandonato dai rom durante la notte. Infatti la sera prima, un notevole contingente di polizia aveva ammonito tutti ad andarsene. E se ne erano andati, scappando da tutte le parti: chi verso la stazione ferroviaria (piazza Garibaldi), chi verso centri sociali ove poter passare la notte.

Non si era mai vista a Napoli un'azione del genere: buttare fuori con la forza persone dal proprio habitat senza offrire loro prima un altro luogo dove andare. Mi ricordava certe scene viste nei regimi militari. Mi ricordava soprattutto le demolizioni che avevo visto delle baraccopoli di Nairobi. Mai mi sarei aspettato che avrei assistito a simili scene nella mia Italia. Era da alcuni mesi che accompagnavo da vicino, insieme al professor Marco Nieli, l'avventura di questi rom: gente buona, semplice, attiva, gente che non ha mai partecipato ad una guerra, gente che era scappata dalla Romania per trovare un po' di dignita'. Ero stato, con Marco, ospite dei rom di Casoria: un'ospitalita' calorosa e aperta. Con loro ho potuto vedere la realta' del campo. Devo confessare che non avevo mai visto in Italia una situazione cosi' degradata. Mi faceva venire in mente certi angoli di Korogocho, la baraccopoli di Nairobi, dove sono vissuto per 12 anni. Questo sia per la sua posizione, sia per le condizioni del campo. Infatti l'accampamento rom di Casoria e' posto sotto un immenso arco con piloni enormi della tangenziale di Napoli. Ma le condizioni igieniche e ambientali del campo non sono meno agghiaccianti. Baracche accatastate una sopra l'altra in piccolissimi spazi. Senza acqua potabile. Stretto tra due ferrovie (un ragazzo e' morto qualche mese fa sotto un treno). Enormi topi che passeggiavano tranquillamente.

La gente ci ha accolto con tanto calore e tanti caffe'. Avevano invitato tutti a venire l'11 aprile davanti al Comune di Casoria per parlare con gli esponenti del Comune. Quel giorno buona parte della comunita' venne in piazza a gridare, battere i tamburi, per chiedere l'acqua potabile nel campo, un bus per portare i bambini a scuola, ed infine un luogo alternativo ove i rom potessero costruire il loro campo. Ci incontrammo con l'assessore alle politiche sociali, con il sindaco che promise.di andare con noi dal presidente della Regione. E' incredibile che in Campania non ci sia ancora una legge quadro per i rom. Furono solo promesse.

Dopo tante insistenze. arrivarono i poliziotti, le ruspe... e via! Via tutti quelli che "sporcano" le nostre citta'. La cosa piu' incredibile e' che il comune di Casoria e' stato commissariato per infiltrazioni mafiose! Come ultimo gesto il sindaco uscente aveva firmato l'ordinanza dello sgombero. Grave, molto grave che si dia effetto immediato a un'ordinanza di un sindaco "scaduto". Il prefetto l'ha immediatamente resa effettiva. E' proprio vero che sono sempre i poveri a pagare. Ma ho visto un gruppo di fuggiaschi fuori dalla stazione Gianturco: donne incinte, bambini che piangevano. Ora vivono nella diaspora, nella quasi totale indifferenza delle istituzioni e dei cittadini. E' questa l'Italia democratica? E' cosi' che trattiamo i rom? Non e' forse cosi' che trattiamo anche gli immigrati chiudendoli nei "Centri di permanenza temporanea", veri campi di concentramento? I poveri a nord come a sud, a Napoli come a Nairobi, non contano! Eppure sono volti!

di Alex Zanotelli

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