Pena di morte e la moratoria delle esecuzioni

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Il Comitato 3 LUGLIO 1849, membro fondatore della World Coalition Against Death Penalty, spiega perchè i parlamentari italiani sono così entusiasti dell'idea di chiedere alle Nazioni Unite una moratoria delle esecuzioni. Semplice: perché la Moratoria non costa nulla, non serve a nulla e soprattutto non da fastidio agli americani.

Diverso sarebbe se si facesse sul serio. Se si cancellasse la "pena di morte" dalla nostra Costituzione. Se si chiedesse alle Nazioni Unite di dichiarare che la pena capitale è una forma di tortura. Se si attaccassero gli Stati Uniti per le cose vergognose che fanno ai minorenni e ai minorati. Ma questa è un'altra storia.

Non sono stati pochi i parlamentari che hanno ripetuto il mantra pannelliano secondo cui la Moratoria è la panacea di tutti i mali, ma nessuno ha tentato di spiegarne la ragione. Nessuno ha spiegato di quale mistica forza dovrà essere dotata una risoluzione che convinca i governatori americani e i comunisti cinesi a non ammazzare la gente. (Ricordo che negli ultimi vent'anni si sono sprecate le risoluzioni, le dichiarazioni e le convenzioni contro la tortura.)

Nessuno si è chiesto perché le organizzazioni abolizioniste sono, se non contrarie, molto scettiche nei confronti della proposta radicale. Nessuno si è curato di investigare se dietro il delirio pannelliano non vi sia altro che il desiderio di farsi pubblicità prima delle elezioni europee del 2004.

Soprattutto nessuno ha avvertito gli italiani che, anche se non si combinerà il casino miracolosamente evitato nel 1999, la Moratoria non avrà alcun potere sugli stati e che le esecuzioni continueranno.

Tutti hanno preferito darsi un po' di arie senza doverne pagare il prezzo. Diverso sarebbe stato se ci si fosse chiesti perché l'attuale maggioranza di governo ha bloccato la procedura costituzionale che avrebbe dovuto far sparire la "pena di morte" dalla nostra Costituzione. Diverso sarebbe stato se si fosse chiesto alle Nazioni Unite di dichiarare l'ovvio; cioè che la pena di morte è una forma di tortura e quindi vietata dalle norme internazionali. Diverso sarebbe stato se si fossero messi sotto accusa gli americani per le vergognose e sfacciate violazioni dei diritti umani cui sottopongono i minorenni e i minorati mentali.

Ma questa è un'altra storia.

Una storia che avrebbe bisogno di gente preparata e non di politicanti pomposamente incompetenti.

Claudio Giusti

Fonte: COMITATO 3 LUGLIO 1849

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