Migrazioni: proteste al no all'asilo per i 37 profughi

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Continua la travagliata vicenda dei profughi della nave Cap Anamur. Nei giorni di venerdì e sabato sono arrivate difronte al Centro di permanenza temporanea (Cpt) di Caltanissetta le delegazioni di ammistratori locali, associazioni e avvocati che ha sottoscritto l'appello lanciato dal Comune di Venezia per una soluzione di accoglienza e ospitalità. Nella notte di venerdì 16 luglio dentro al Cpt di Caltanissetta è entrato un pulman su cui sono usciti e poi trasferiti in aereo al Cpt romano di Ponte Galeria 14 dei 37 profughi, decisione che preluderebbe all'espulsione. La decisione è seguente al verdetto negativo della commissione rifugiati del Viminale riguardo alle richieste d' asilo presentate dagli immigrati, per mancanza dei requisiti richiesti. La delegazione degli enti locali ha incontrato il Prefetto di Caltanissetta, che ha liquidato il problema dei 14 profughi sostenendo di non sapere dove fossero stati trasferiti e ha dichiarato che gli altri 22 non si troverebbero in stato di detenzione bensì di accoglienza. Si apre quindi per i 22 uno spiraglio per una concessione della "protezione umanitaria" che permettere di godere di un permesso di soggiorno regolare. Ancora incerto il destino dell'ultimo degli extracomunitari della Cap Anamur, trasferito nella struttura di accoglienza di Racalmuto (Agrigento) dopo avere ammesso immediatamente di non essere sudanese.

Dopo un primo incontro con il Prefetto nella mattinata di lunedì alcuni amminstratori locali, tra cui il prosindaco di Venezia Gianfranco Bettin, hanno lanciato un appello all'intero della Rete del Nuovo Municipio per costruire una stafetta fisica di pressione a Caltanisetta. Un appello che richiama anche il ruolo dei parlamentari nel dare massima pressione verso il governo e a tutte le associazioni antirazziste perchè continuino la mobilitazione della società civile. L'impegno delle amministrazioni comunali è continuato anche domenica con una manifestazione tenutasi a Caltatnisetta chiedendo al Prefetto di Caltanisetta la definitiva liberazione. Nei giorni scorsi i profughi della Cap Anamur hanno sottoscritto ben cinque procure speciali ciascuno, ai tre legali con cui conferiscono l'incarico di loro tutela a un collegio di avvocati. Sulla base di questa procura speciale gli amministratori hanno formalizzato al Prefetto di Caltanisetta e agli uomini della questura che operano nel centro, la disponibilità all'ospitalità dei rifugiati da parte dei comuni siciliani, del comune di Venezia, del comune di Padova, della Regione Friuli Venezia Giulia e della Regione Emilia Romagna. Anche i Missionari Comboniani di Catelvolturno hanno avviato una richiesta formale per poter accogliere nelle proprie comunità i profughi.

Nella giornata di sabato si è tenuto davanti al Cpt Caltanisetta un presidio di protesta che ha visto a un certo punto l'invasione pacifica dei manifestanti che acclamavano l'asilo politico per i profughi. Tra i manifestanti erano presenti Giuseppe Caccia, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Venezia e Alessandro Metz, consigliere regionale della Regione Friuli Venezia Giulia che nei momenti di tensione con le forze dell'ordine sono stati malmenati.

I due amministratori avevano dichiarato di non voler uscire dal centro fino a quando non fossero stati liberati i profughi della Cap Anamur. Intanto il Gip di Agrigento Walter Carlisi ha disposto la scarcerazione di Elias Bierldel, Stefan Schmidt e Vladimir Dhchkevitch, rispettivamente comandante, armatore e primo ufficiale della Cap Anamur. [AT]

Altre fonti: Global Project, Rete del Nuovo Municipio

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