Sudafrica: riconosciuto ai popoli indigeni il diritto alle loro terre

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La comunità di indigeni appartenenti al popolo Richtersveld della Provincia del Capo (Sud Africa), che negli anni '50 venne sfrattata dalle proprie terre per favorire l'apertura di una miniera di diamanti, ha visto riconosciuti oggi i suoi diritti di proprietà.

Il 15 ottobre scorso la Corte Costituzionale sudafricana ha infatti emesso una sentenza storica che sancisce il diritto dei popoli indigeni alla proprietà collettiva della terra e delle risorse minerarie sui territori tradizionalmente occupati. La Corte ha inoltre ribadito il carattere "discriminatorio" di tutte le leggi che espropriano gli indigeni delle loro terre. "La Comunità di Richtersveld ha diritto" -dichiara la sentenza - "alla restituzione della terra (comprese le risorse minerarie) ed all'uso ed all'occupazione di essa".

Cinque anni fa, il gruppo indigeno citò in giudizio il governo e la compagnia diamantifera, rivendicando il diritto alla proprietà degli 85.000 ettari di terra e dei suoi minerali. Nonostante una sentenza sfavorevole in primo grado, la Corte d'Appello diede loro ragione. La compagnia diamantifera fece allora ricorso alla Corte Costituzionale la cui sentenza, ha chiuso definitivamente il caso a favore dei Richtersveld. I Richtersveld sono discendenti della popolazione San, detti anche boscimani, e sono il popolo più antico dell'Africa meridionale.

Secondo l'organizzazione Survival "la sentenza potrebbe avere grandi ripercussioni su tutti gli altri paesi retti da un sistema giuridico fondato sul diritto 'romano-olandese' come il Botswana, ove i Boscimani da sempre discriminati dall'etnia dominante dei Tswana, sono stati recentemente sfrattati dalla loro riserva del Kalahari centrale. È molto probabile, come molti Boscimani ritengono, che il governo del Botswana voglia aprire le loro terre alle compagnie diamantifere." [RB]

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