Nigeria: il governo cerchi il dialogo con le comunità del Delta

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A meno di due settimane dalle elezioni Presidenziali il delta del Niger resta una bomba a orologeria."Se il Governo nigeriano non cercherà la via del dialogo per una pacifica soluzione del conflitto con tutte le 40 comunità etniche del Delta de Niger, potrebbe verificarsi al massimo in 2 anni il totale crollo della rilevante produzione petrolifera per la Nigeria e per molti stati occidentali" - segnala l'Associazione dei popoli minacciati (APM). La maggiore regione petrolifera della Nigeria sta precipitando sempre più nel caos e nella violenza. I rapimenti anche violenti da gennaio 2007 sono drammaticamente aumentati. Solamente negli ultimi tre mesi 64 stranieri nella zona di crisi sono stati rapiti con relativa richiesta di riscatto. Nel 2006 erano stati 70 gli stranieri ad essere rapiti da miliziani armati. "Il terrore nel Delta del Niger è endemico e un intervento di tipo militare sarebbe inutile, anche con un rafforzamento delle forze di sicurezza opportunamente addestrate a questo scopo" - avverte APM.

Per l'associazione bolzanina "i tempi del pacifico di resistenza del MOSOP (Movimento per la sopravvivenza degli Ogoni) e del suo leggendario leader Ken Saro-Wiwa appartengono ormai al passato". In considerazione degli assalti violenti delle milizie del "Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger"(MEND) e di altri movimenti militanti dei 27 milioni di abitanti indigeni, popolazione peraltro poverissima, alcuni stati hanno iniziato a proibire ai propri cittadini di lavorare nel delta del Niger. Così le Filippine, dopo il rapimento di 64 cittadini suoi cittadini, hanno ordinato il ritiro dalla Nigeria di tutta la sua forza lavoro. Dall'inizio degli attacchi del MEND alla fine del 2005 l'industria petrolifera della Nigeria ha perso a causa della violenza 4,5 miliardi di dollari. Circa il 95% delle entrate da esportazioni della Nigeria derivano dal petrolio. Il maggiore beneficiario soni gli USA con il 14% delle proprie importazioni che arriva dalla Nigeria. Il continuo impoverimento nel delta del Niger, dove molte persone sono costrette a vivere con meno di un dollaro al giorno, è certamente una delle cause principali della violenza.

Mentre la Nigeria a partire dagli anni 70 ha guadagnato dall'esportazione di petrolio oltre 300 miliardi di dollari, gli abitanti del Delta del Niger chiedono i risarcimenti per la catastrofe ecologica e le conseguenze sulla salute dello sfruttamento petrolifero e del gas. "Il piano di sviluppo per la regione annunciato martedì scorso dal Presidente nigeriano Olusegun Obasanjo fa intravedere pochi miglioramenti, vista la nota corruzione della Commissione di sviluppo del Delta del Niger che sarà responsabile dell'implementazione del piano. La Commissione costituita nel 2000 ha perso ogni credibilità, e come tante altre istituzioni governative nigeriane è responsabile da anni della sparizione di fondi destinati allo sviluppo della regione" - denuncia APM.

Intanto la Corte d'appello nigeriana ha dato ragione alla Commissione elettorale nazionale indipendente (Inec) che il 15 marzo scorso ha escluso il vice presidente Atiku Abubakar dalla lista dei candidati alle elezioni presidenziali - riporta l'agenzia Misna.Gli avvocati di Abubakar hanno già avvertito che ricorreranno in appello alla Corte Suprema. Nei mesi scorsi, il nome del vicepresidente era stato inserito nella lista di 135 presunti corrotti stilata dalla Commissione per i crimini economici e finanziari (Efcc) e, per questo, escluso dalla Inec dai candidati ammessi al prossimo appuntamento elettorale. [GB]

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