Cecenia: denunce ed appelli per il rispetto dei diritti umani

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L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) è molto critica sul nuovo rapporto sui diritti politici e civili che il governo russo presenterà nei prossimi giorni al Comitato dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. L'APM ha reso noto di ritenere che la Russia violi in Cecenia quotidianamente la Convenzione dell'ONU sui Diritti Umani, e, nonostante questo, tenti di ingannare le Nazioni Unite mascherando il genocidio del popolo da azione anti-terrorismo.

Il rapporto sui diritti politici e civili redatto dagli esperti del goevrno russo sottolinea l'importanza di perseguire i militari che compiano crimini contro la popolazione ma nei fatti, secondo l'associazione, omicidi, deportazioni e torture da parte di militari e polizia sono all'ordine del giorno: scompaiono tra le 30 e le 50 persone al mese, ma dei numerosi casi in cui si è aperta un'inchiesta - 302 al momento - solo in 6 di essi sono conseguite delle condanne.

Un appello di denuncia di palesi violazioni dei diritti umani nella regione arriva anche da HRW che in una lettera indirizzata a tutte le principali autorità europee chiede che l'UE faccia pressione al prossimo meeting di Roma tra UE e Russia, affinché si discuta francamente sul problema della violazione dei diritti in Cecenia.

In particolare HRW chiede che venga posta attenzione su due punti: la protezione degli 84.000 sfollati interni che sono rifugiati in campi nella vicina regione dell'Ingushetia e che sono gradualmente ma inesorabilmente forzati dal governo russo al ritorno nella loro terra senza che in essa vi sia ancora pace, sicurezza e nemmeno le condizioni basilari necessarie ad un loro reintegrazione. In secondo luogo chiede che sia permesso l'accesso agli osservatori internazionali al fine di poter monitorare la situazione dei diritti umani e le violazioni passate e future degli stessi. [DS]

Altre fonti: APM;

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