Save the Children: violazioni dei diritti dei minori nei Cpt

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Dopo il rapporto di Amnesty International anche the Children Italia denuncia trattenimenti illegali nei Cpt (Centri di permanenza temporanea) e ripetute violazioni dei diritti dei minori stranieri che sbarcano sulle coste del nostro paese. Come confermato da testimonianze raccolte da operatori di Save the Children Italia, in linea con la denuncia espressa quest'oggi da Save the Children Gran Bretagna e recentemente da Amnesty International, risulta che minori stranieri, sia non accompagnati che accompagnati dai genitori, vengano trattenuti nei vari centri di detenzione esistenti in Italia (Centri di permanenza temporanea e di accoglienza o Centri di identificazione), anche per periodi prolungati e in strutture riservate ad adulti.

Tale prassi rappresenta una grave violazione dei diritti dei minori ed è in contrasto con la Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza e la legge italiana, in base alle quale i minori non accompagnati non possono in alcun caso essere trattenuti presso i centri di identificazione o di permanenza temporanea.

Secondo quanto risulta a Save the Children, alcuni minori vengono trattenuti nei centri di detenzione essendo erroneamente identificati come maggiorenni dalle forze di pubblica sicurezza, o sulla base delle loro stesse dichiarazioni, o perché gli esami radiologici effettuati al fine dell'accertamento dell'età forniscono come risultato un'età superiore alla loro reale età anagrafica. Questi esami, infatti, presentano sempre un margine di errore e sono scarsamente affidabili, tanto che l'ONU e la stessa normativa italiana raccomandano agli Stati di dare sempre il beneficio del dubbio agli adolescenti la cui minore età sia incerta. L'errata valutazione dell'età può avere gravissime conseguenze sulla vita del minore: se identificato come maggiorenne, infatti, il minore può essere detenuto, respinto o espulso senza alcuna tutela.

Save the Children ha rilevato infine che i minori non accompagnati che non sono trattenuti vengono in genere collocati in strutture di accoglienza non specifiche per minori, e inadeguate a garantire pienamente i loro diritti. Anche per questo, moltissimi minori si allontanano da tali strutture e restano così senza alcuna tutela e protezione, esposti a rischi di sfruttamento e abuso.

Save the Children chiede dunque al Ministero dell'Interno e alle altre istituzioni competenti che:

1. siano pienamente rispettati i diritti dei minori stranieri in conformità alla Convezione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza e alle altre norme internazionali e nazionali, e in particolare che in ogni provvedimento riguardante i minorenni si tenga conto del "superiore interesse del minore" come considerazione preminente rispetto ad ogni altra (compreso il contrasto dell'immigrazione clandestina);

2. i minori stranieri non accompagnati non siano in alcun caso trattenuti in Centri di permanenza temporanea e assistenza o in Centri di identificazione, come previsto dal D.P.R. 303/2004, art. 2, c. 5 e dalla Convezione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, art. 37, e che siano predisposte misure alternative al trattenimento nel caso di minori accompagnati dai genitori e, ove venga comunque disposto il trattenimento, sia effettuato in luoghi separati dagli altri adulti e con modalità tali da garantire i diritti fondamentali del minore;

3. siano adottate misure adeguate e affidabili per l'immediata identificazione dei minorenni, sia garantito il beneficio del dubbio agli adolescenti la cui minore età sia incerta - come raccomandato dall'Onu agli Stati e come previsto, con riferimento alla giustizia penale, dalla normativa italiana (D.P.R. 448/88) - e non siano mai adottati provvedimenti gravemente lesivi dei diritti del minore quali l'espulsione, il respingimento o la detenzione sulla base di metodi per l'accertamento dell'età i cui risultati implicano sempre un margine di errore;

4. i minori stranieri non accompagnati non vengano mai respinti in frontiera senza che siano state condotte le necessarie indagini per rintracciare i familiari, nel rispetto dell'obbligo di protezione dei minorenni da parte dello Stato sancito dalla normativa internazionale e nazionale;

5. i minori siano adeguatamente informati in merito ai diritti riconosciuti dallo Stato ai minorenni e ai rifugiati e alle relative procedure, abbiano accesso a un'adeguata consulenza e assistenza legale e sia loro effettivamente garantito il diritto di ricorso davanti all'autorità giudiziaria;

6. siano adottate tutte le misure necessarie perché ai minori non accompagnati sia garantita la stessa protezione e gli stessi diritti riconosciuti ai minori cittadini, secondo quanto stabilito dalla Convezione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (artt. 20, 22) e dalla legislazione nazionale, con riferimento all'immediato collocamento in una struttura di accoglienza adeguata, all'apertura della tutela, al diritto alla salute e all'istruzione, al rintraccio dei familiari ecc., e siano predisposte, nelle regioni interessate dagli sbarchi, adeguate strutture di accoglienza specificamente destinate ai minori.

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