La mostra Giocafricando per imparare a giocare

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Molti dicono che i bambini non sanno più giocare. Hanno tanti giocattoli, ma si annoiano subito; sono apatici, "distruttivi" e sempre insoddisfatti. È vero? Forse c'è un motivo: il giocattolo è diventato oggetto di consumo, una merce come tante altre, il più delle volte, acquistata per coprire il senso di colpa dei genitori che hanno poco tempo da dedicare ai figli. Sempre più spesso i giocattoli "giocano da soli"; il bambino non può fare altro che guardarli mentre si muovono, emettono luci e suoni. Quando si stanca recupera un ruolo attivo rompendoli. Il gioco è una componente importante in ogni società. Rispecchia anche le abitudini e le condizioni di vita di un popolo o di un territorio.

In Africa i bambini non hanno la play station, la barbie, il lego, il computer... Giocano con ciò che offre loro la natura o riciclando materiale di scarto. Nel riutilizzare e trasformare elementi e oggetti già esistenti, i bambini africani salvaguardano il loro patrimonio ambientale e diventano creativi. Si servono di materiali di ogni tipo: gomme bucate delle automobili, lattine, corde, reti da pesca, fibre vegetali, tappi di bottiglia, bastoncini di legno, fili di ferro, sassi, conchiglie...; ogni cosa, insomma, che possa essere riutilizzato.

Per far conoscere quali sono i giocattoli dei bambini africani, i missionari saveriani di Brescia hanno allestito una mostra nella storico chiostro di San Cristo (via Piamarta 9). Saranno esposti 250 pezzi tra giocattoli e strumenti musicali. La mostra verrà inaugurata il 12 novembre e potrà essere visitata tutti i giorni fino al 9 gennaio 2005. Si tratta in genere di oggetti costruiti con materiali poveri, spesso raccolti tra i mucchi della spazzatura, nelle discariche. Quei giocattoli realizzati utilizzando lattine di coca cola, fili di ferro, poveri stracci arrotolati insieme in modo da ricavarne una palla sono piccole opere d'arte. Una bicicletta costruita interamente in legno è un capolavoro di meccanica. La mostra ha anche l'obiettivo di parlare ai bambini e agli adulti di mondialità, di sviluppo e di tolleranza. Per questo sono previste proposte educative per le diverse età, che mirano a sensibilizzare sulle tematiche del gioco, del riciclo dei materiali e del rispetto per l'ambiente. Alcune schede di approfondimento possono essere ritirate all'uscita dalla mostra da chi è intenzionato a realizzare percorsi educativi partendo dalle schede di approfondimento o dalla visita alla mostra.

Gli elaborati o i giocattoli prodotti dalle scolaresche possono essere inviati alla segreteria di CEM (Centro Educazione alla Mondialità, via Piamarta 9) entro il 15 febbraio. Tra questi ne verranno scelti tre per ogni fascia di età. I loro autori saranno premiati con alcuni doni della "Libreria dei popoli". È necessario prenotarsi, per tempo, telefonando allo 030 3772780; fax 030 3772781, specificando se si desidera partecipare al laboratorio per imparare l'arte della costruzione dei giocattoli. Sono previste visite guidate per classi e pertanto sono state predisposte schede di approfondimento e laboratori finalizzati alla costruzione dei giocattoli con prodotti di riciclaggio.

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