Brasile: carcere, schiavitù e il sogno della riforma

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In Brasile rimane vivo il sogno di rompere le barriere della segregazione che annulla le persone in carcere. A rappresentarlo sarà Valdeci A. Ferreira, avvocato brasiliano, laureato in diritto e teologia che parteciperà dal prossimo 7 settembre alla Carovana dal titolo "Vita piena per tutti: adesso, non domani!". Promosse dalla Famiglia Missionaria Comboniana, le tre carovane passerano in Italia portando vari testimoni del sud del mondo, insieme a circa cinquanta giovani, giornalisti e immigrati, all'incontro con le comunità locali e le associazioni impegnate sul territorio.

All'avvocato Ferreira la Carovana della Pace ha chiesto di raccontare lo spirito di cooperazione che si sta realizzando con l'esperienza delle carceri Apac "di chi si recupera", in cui uno dei principi cardine è l'autovigilanza e l'auto-aiuto. "Il recuperando aiuta il recuperando": un processo di corresponsabilità che instaura cooperazione al posto della rivalità violenta o dell'indifferenza reciproca. Dal punto di vista dei condannati, al contrario, pare proprio che chi passa dall'Apac non intenda assolutamente tornarci: l'indice di recidiva è bassissimo (5%) rispetto a quello impressionante della media nazionale brasiliana (82%). Il modello Apac mette in discussione lo stile tradizionale, semplificato e violento di detenzione. Più di cento di questi presidi alternativi sono ormai sparsi in Brasile e altri già esistono in America Latina e negli Stati Uniti.

In Brasile rimane diffusa la pratica del trabalho escravo , una schiavitù moderna di migliaia di lavoratori che oltre a non ricevere una vera retribuzione, vivono il lavoro in una libertá limitata, sotto la minaccia di violenza fisica e psicologica, ricevendo punizioni oltremodo severe. Spesso alloggiati in locali senza condizioni minime igieniche e di spazio, i lavoratori non riescono neppure a ricevere il salario loro promesso perché i proprietari terrieri pretendono la restituzione dei costi di trasporto, alimentazione, vestiti, perfino degli strumenti di lavoro. Secondo la Commissione Pastorale della Terra (CPT) sono stimate in 25.000 le persone che in Brasile ne sono vittima. Per contrastare la pratica del trabalho escravo, nel 1995 fu istituito il Gruppo Mobile di Fiscalizzazione che permetteva ai suoi membri controllori di essere maggiormente autonomi e non soggetti ai potentati locali che potrebbero influenzarne e limitarne l'attivitá. Ma la carenza di mezzi tecnici o l'indolenza degli organi di supporto locali non hanno permesso di incidere sul fenomeno. Una differente forza di contrasto si avrà con la modifica costituzionale passata alla Camera dei Deputati lo scorso 11 agosto che prevede la confisca delle terre dove viene constatato lo sfruttamento del lavoro in schiavitù. I terreni in questione verranno destinati al programma di riforma agraria dell'unione. Per l'approvazione finale manca il voto del senato.

E sul progetto di riforma agraria in Brasile parla Salete Carollo, membro del Movimento Sem Terra brasiliano che è in Italia per partecipare a convegni e feste. "Il governo Lula non è riuscito ad avviare una riforma agraria di nuovo tipo in Brasile a causa delle pressioni della classe dominante e dell'agrobusiness". Secondo i Sem Terra è necessario un progetto basato sulla diversificazione della produzione, sull'agroecologia, sull'agricoltura organica e soprattutto a sistema cooperativistico in cui il prodotto venga trasformato all'interno della comunità e senza intermediari aggiunti raggiunga il produttore. Rispetto al modello di agricoltura che prevede l'espropriazione di grandi latifondi e credito specifico per gli insediati il PNRA (Piano Nazionale di Riforma Agraria) non ha fatto passi avanti. Secondo Carollo "in questi ultimi due anni non ci sono stati insediamenti e per questo riteniamo che il nostro compito è di scendere in piazza e aumentando il numero di famiglie accampate". Carollo reputa positive alcuni programmi quali "Fame Zero" o quelli legati a educazione o salute, ma sull'agricoltura non è stata alterata la struttura fondiaria. Un modello di agricoltura che è rimansto lo stesso anche in termini di ministeri, con la divisione del Ministero dell'agricoltura che si occupa dell'agrobusiness e il Ministero dello sviluppo agrario che si occupa della riforma agraria. "Dall'Europa ci aspettiamo un sostegno sia economico ma ancor più di vera informazione ad esempio sui transgenici, visto che poi arrivano sulle vostre tavole". L'Mst del Rio Grande del Sud offre programmi di turismo solidale per permettere a chi vuole sostenere la lotta per la terra di visitare e sostenere le comunità. [AT]

Altre fonti: Comitato d'appoggio Movimento dei lavoratori rurali Senza Terra, Peace Reporter

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