Afghanistan: la nuova costituzione discrimina le donne

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Il 15 dicembre scorso è stato avviato in Afghanistan il dibattito sulla nuova costituzione del Paese che si è subito arenato sulla questione della rappresentanza femminile all'interno della Loya Jirga, assemblea che andrà ad approvare il nuovo testo costituzionale.

"Non provate a mettervi allo stesso livello dei rappresentanti uomini. Neppure Dio ha messo donne e uomini sullo stesso piano". E' stato questo il duro monito che Sebghatullah Mojadeddi, Presidente della Loya Jirga ed ex Presidente dell'Afghanistan, considerato un moderato tra i leader religiosi afgani, ha rivolto alle 100 donne che fanno parte della grande assemblea nazionale che andrà ad approvare la nuova carta costituzionale. "Già il primo giorno di lavori abbiamo perso ogni speranza per quanto riguarda i diritti delle donne", ha commentato Saira Sarif, delegata della provincia di Khost. Le fa eco una delegata della provincia di Kabul che nota come nella Loya Jirga vi siano 100 donne e più di 400 uomini, "nonostante le donne rappresentino più del 50% della società afgana".

La proposta di una nuova carta costituzionale è stata presentata dal governo afgano già agli inizi di novembre. I suoi 160 articoli e 12 capitoli, se approvati, faranno dell'Afghanistan una Repubblica Islamica, garantiscono la tutela dei diritti umani fondamentali, prevedono un sistema presidenziale forte. Il documento è stato redatto per bilanciare le tendenze fondamentaliste, conciliare le diverse prospettive sull'islam, legittimare le giovani istituzioni e creare un'identità nazionale all'interno di un paesaggio politico altamente frammentato.

Ma l'Associazione per i popoli minacciati denuncia che, nonostante la Sharia non sia menzionata esplicitamente, essa viene comunque fissata come prima fonte di diritto del paese grazie ad una norma secondo la quale nessuna legge potrà "essere in contrasto con i sacri principi dell'Islam". Per le donne ciò significa che "i matrimoni obbligatori e la mancanza di qualunque diritto continueranno ad essere all'ordine del giorno". La nuova Costituzione afghana, la cui elaborazione è stata sostenuta anche dall'Europa, non fissa infatti i diritti fondamentali delle donne e la parità di diritti tra uomini e donne, non indica un'età minima per il matrimonio e la parità di diritti tra uomini e donne in caso di divorzio. Le donne hanno inoltre chiesto che la Costituzione fissasse il divieto alla schiavitù. Lunedì scorso le donne afghane hanno protestato alla Loya Jirga contro la discriminazione e la loro insufficiente rappresentanza nel Consiglio.

Intanto il portavoce del primo ministro Karzai nota come nonostante l'apertura della Loya Jirga costituzionale sia uno dei giorni più importanti per il futuro del Paese, è stata oscurata dagli eventi iracheni, in particolare dall'arresto di Saddam Hussein. "Molti afgani rimangono preoccupati del fatto che l'Iraq abbia distolto l'attenzione internazionale dall'Afghanistan, un Paese che rimane ancora profondamente ferito da decenni di guerra". [DS/GB]

Altre fonti: Associazione per i popoli minacciati, Radio Free Europe

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