Un memoriale per Thomas Sankara

Locandina dell'evento del 2 ottobre 2016 a Ouagadougou (fonte: Le Balai Citoyen)

Ouagadougou. 2 ottobre 2016. Alla Maison du Peuple (casa del popolo) e in piazza della Rivoluzione, viene lanciato il progetto del memoriale in onore di Thomas Sankara. L'idea di questo progetto è nata da un gruppo eterogeneo, pluridisciplinare ed internazionale di ricercatori, artisti, cineasti, giornalisti, ecc.. L'intento è quello di creare uno spazio in cui mettere insieme iniziative e mezzi per diffondere gli ideali sostenuti dal padre della rivoluzione burkinabé il quale, ancora oggi, a quasi trent'anni dalla morte, avvenuta il 15 ottobre 1987, è vivo nel cuore e nella mente delle genti del Burkina Faso e non solo.

Il progetto è coordinato da un comitato internazionale il cui presidente onorario è l'ex presidente del Ghana, Jerry John Rawlings, presente per la cerimonia inaugurale, e ha avuto il sostegno dell'attuale governo, in particolare del Ministro della Cultura, delle Arti, del Turismo. Il costo del progetto non è ancora stato reso noto. Il memoriale dovrebbe essere eretto in un luogo simbolo, laddove Sankara è stato assassinato, cioè presso l'edificio dove era ubicato il Conseil de l’entente, il Consiglio dell'intesa, sede anche del Consiglio nazionale della rivoluzione, lungo il boulevard Charles de Gaulle, non lontano dalla ex sede della presidenza. Fino allo scorso anno, quell'edificio era una caserma dell'esercito di terra destinata all'ex reggimento della sicurezza presidenziale

La data del 2 ottobre non è scelta a caso. Il 2 ottobre del 1983 Thomas Sankara pronunciò il suo Discorso di Orientamento Politico, conosciuto come DOP, una sorta di riferimento teorico della rivoluzione. Al centro della rivoluzione c'era il popolo sovrano, destinatario di un progetto di rinnovamento che voleva giungere all'edificazione di una società "libera, indipendente e prospera; una società nuova libera dall'ingiustizia sociale, libera dalla dominazione e dallo sfruttamento secolare dell'imperialismo internazionale". La rivoluzione doveva passare per questioni e settori della vita sociale fondamentali come la donna e la sua liberazione da una condizione di oppressione e dominio e il sistema economico, che doveva essere nazionale, indipendente, autosufficiente e pianificato. L'obiettivo di Sankara era quello di dare "un senso vero allo slogan dell'autosufficienza alimentare, troppo invecchiato a forza di essere stato proclamato senza convinzione".  

Questo era il programma, meglio una parte del programma. Questo vorremmo che sia il programma del futuro perchè restano ancora molte cose da fare. 

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