Aiuti: polemica sugli sms e sul Governo

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In questo momento di drammatica emergenza nel Sud-est asiatico gli italiani hanno dimostrato la loro grande generosità nei confronti di quelle popolazioni. Ma a chi andranno i fondi raccolti con gli sms e come saranno impiegati? Questa è la domanda che l'Ass. Ong Italiane ha posto ieri al Governo chiedendo anche di rivedere la Finanziaria 2005, che ''ha già massacrato i fondi per la cooperazione allo sviluppo''. "Ci devono far sapere quanto sarà destinato a far tornare i turisti a casa e quanto alle popolazioni locali, visto che è la stessa Protezione civile a gestire il rimpatrio. Da dove vengono presi i soldi per il rientro dei nostri connazionali?''. E oggi il direttore del Dipartimento della Protezione, Guido Bertolaso ha accusato il Ministero degli esteri: "Gli italiani ci hanno affidato molti milioni di euro per aiutare le popolazioni colpite in Asia. Alla Farnesina qualche diplomatico ha tentato di toglierci quei soldi, 'voi li raccogliete, poi li date a noi', mi hanno detto". "O quei fondi ce li fanno usare in maniera trasparente o li restituirò a chi li ha donati".

Intanto le ong sono in attesa della convocazione della seconda riunione alla Farnesina - dopo quella del 31 dicembre - che si terrà ''entro l'Epifania''. Marelli ricorda che, secondo quanto comunicato alle ong nella riunione alla Farnesina, ''finora l'Italia ha stanziato solo 20 milioni di euro: otto per lo Sri Lanka, due per le Maldive e dieci (non ancora deliberati) per l'Indonesia. Un'inezia, se paragonati ad esempio ai 500 milioni di dollari stanziati dal Giappone''. Le ong chiederanno al governo inoltre di snellire e rendere più veloci le procedure per l'erogazione dei fondi, la gestione dei progetti e l'invio del personale volontario.

In attesa di una normativa specifica che aiuti il donatore sotto tutti gli aspetti, compreso quello fiscale, il portavoce del Forum del Terzo Settore Edoardo Patriarca propone un decalogo per individuare al meglio come scegliere a chi donare. Ma duro il giudizio di Patriarca sulla proposta del premier Berlusconi riguardo agli sgravi fiscali e nuove agevolazioni per chi intende adottare bambini a distanza o sostenere programmi d'aiuto nelle zone del sud-est asiatico. "Il Presidente del Consiglio dimentica che esiste già - ed è stata bocciata dalla sua maggioranza - una proposta di legge sulla deducibilità fiscale delle donazioni fatte alle onlus". La proposta di legge è la n. 3459, conosciuta come "+ Dai - Versi" promossa proprio dal Forum del Terzo Settore, dal Summit della Solidarietà e dall' Editoriale Vita. Una proposta bipartisan, che ha avuto come primi firmatari Giorgio Iannone (Fi-Cdl) e Giorgio Benvenuto (Ds-Ulivo). Per accelernarne l'iter è stata trasformata in emendamento alla Finanziaria, prima alla Camera (ritirato) e poi al Senato, dove non è stato accolto. Per Giulio Marcon, coordinatore della campagna "Sbilanciamoci", questo Governo "ha l'obiettivo di privatizzare parti consistenti del welfare riducendolo a beneficenza, magari utilizzando anche le componenti più ambigue e compiacenti di quel Terzo settore un po' 'parastato', un po' new profit. La critica alla bocciatura di questo emendamento è quella di una categoria che rivendica corporativamente per sé, per le sue organizzazioni, agevolazioni fiscali e contributi economici".

Da Medici Senza Frontiere arriva un ringraziamento ai donatori che in questi giorni hanno portato alla raccolta di circa 50 milioni di euro a livello internazionale, di cui almeno 4 milioni già versati dagli italiani. Ma Msf sente di avere l'obbligo etico di sospendere ogni ulteriore richiesta di sostegno economico specifico per l'emergenza tsunami. Msf continuerà ad aggiornare e informare i donatori e l'opinione pubblica italiana su tutte le attività in corso nelle zone colpite dal maremoto. " Questa scelta appartiene all'etica di trasparenza propria di MSF. Medici Senza Frontiere ha comunque bisogno del supporto dei donatori italiani per mandare avanti i tanti progetti che, in oltre 80 paesi del mondo, cercano di portare soccorso a milioni di persone bisognose, ma spesso dimenticate", precisa Stefano Savi, il direttore generale di Msf Italia. I volontari di Msf sono stati i primi a entrare nella zona più duramente colpita dalla catastrofe, la provincia di Aceh, nel Nord dell'isola di Sumatra, in Indonesia. Imponenti azioni di soccorso alle persone più vulnerabili e colpite sono in corso anche in India e Sri Lanka. E volontari di Msf sono presenti anche in Birmania, Tailandia e Malesya dove sono stati distribuiti farmaci e materiali di soccorso e sono tutt'ora in corso le valutazioni sui bisogni della popolazione.

L'organizzazione Mani Tese ritiene che per scavalcare la polemica sull'utilizzo dei fondi e per superare il problema del coordinamento nella gestione degli aiuti, sia necessario in questo momento una riflessione che vada oltre l'attuale situazione d'emergenza. " È essenziale che la strategia d'intervento immediata - tanto quella dei governi quanto quella delle organizzazioni non governative - debba essere decisa consultando la rete della società civile indiana, soggetto politico attivo dello sviluppo del paese, e attore essenziale anche nell'attuale contesto d'emergenza". Per questo Mani Tese si sta confrontando con partner indiani dell'associazione, tra cui quelli che operano nelle zone devastate dal maremoto. "Sarà necessario contribuire a riavviare le economie locali, ma soprattutto bisognerà dare a queste famiglie dignità e sicurezza, insieme con la speranza per un futuro migliore". Anche per lo Sri Lanka è stato individuato dal Centro Studi Difesa Civile il partner locale che collabora nella rete Nonviolent Peaceforce (NP). L'organizzazione Sarvodaya è una delle la presenza più capillare nel paese (34 centri distrettuali, 340 centri locali) e con più di 2000 volontari a lavoro da subito dopo l'emergenza. [AT]

Altre fonti: Rai News 24, Forum del Terzo Settore

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