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VI° Festival dell’economia a Trento
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Roberto Saviano, l'autore di "Gomorra", aveva chiuso la quinta edizione del Festival dell'Economia di Trento 2010 dedicato a “Informazione, scelte e sviluppo”, spiegando il funzionamento delle economie criminali e i loro intrecci con quella legale. "I confini della libertà economica” sarà invece il tema dell'edizione 2011 del Festival dell'Economia, che si svolgerà a Trento dal 2 al 5 giugno.
L’iniziativa ha portato a Trento studiosi e premi Nobel nel corso degli ultimi cinque anni. Dopo “Ricchezza e Povertà” 2006, “Capitale umano, Capitale sociale” 2007, “Mercato e Democrazia” 2008, “Identità e crisi globale” 2009 e “Informazioni, scelte e sviluppo” 2010 “quell’esperienza collettiva cominciata con tanto entusiasmo con il tema ‘Ricchezza e Povertà’ - ha detto il presidente della Provincia Lorenzo Dellai - continua ad essere vissuta con passione dal popolo dello scoiattolo che proviene da tutta Italia e da qualche Paese straniero. Tutte le edizioni del Festival hanno sempre proposto spazi di assoluta pluralità, perché il sogno è vedere un’Italia che dialoga, che si confronta civilmente e trova soluzioni ai problemi delle persone, che riesce a tirar fuori i talenti del Paese e li fa emergere”.
“Restiamo convinti - ha concluso Dellai - che solo con un’interazione molto forte fra universi diversi, cioè donne e uomini delle istituzioni, della conoscenza, società civile, politica e imprenditoria possiamo dare risposte vere ai bisogni della collettività del terzo millennio”, a cominciare proprio dal capire meglio, noi società civile, i legittimi confini della libertà economica post crisi.
“La crisi - ha detto Tito Boeri, - ha ridisegnato i confini della crescita economica. Il mondo sembra avviato, almeno secondo le previsioni di Fondo Monetario e della Banca Mondiale, a tornare a crescere agli stessi tassi di prima della Grande Recessione ma la crescita sarà tutt’altro che uniforme. Al contrario le asimmetrie fra paesi emergenti e paesi avanzati e all’interno di questi fra paesi orientati all’export ed economie più orientate ai mercati nazionali sono destinate ad aumentare”.
Un tema caldo e delicato quello dell’analisi di Boeri, che sembra chiamare in causa, in periodo di tagli, anche il nuovo ruolo della cooperazione internazionale destinata ad affiancare le istituzioni per moderare questa nuova e ingombrante forbice tra “Nord e Sud” e per rendere più credibili gli Obiettivi del millennio.
“Ma - continua Boeri - la crisi ha anche ridisegnato i confini fra pubblico e privato, dunque i confini della libertà economica. L’intervento di Obama per salvare Gm e Chrysler è paradigmatico di questo cambiamento epocale. L’Economist all’epoca titolava: ‘GM ha un nuovo boss, ma è Barack Obama ad avere veramente il controllo’. I salvataggi bancari hanno statalizzato imprese con un patrimonio pari al prodotto interno di interi paesi. Stiamo tornando al vecchio capitalismo di Stato del Dopoguerra o è qualcosa di diverso?
Con la crisi, insomma, sembra si sia infranto un tabù: quello degli economisti che non vogliono più sentir parlare di protezionismo. “Al Festival - ha spiegato Boeri - avremmo economisti di grande fama che peroreranno la causa del protezionismo. Nell’evoluzione dei confini fra pubblico e privato, infatti, molto dipenderà anche da come verranno riscritte le regole dei mercati, a partire da quelli finanziari.” Per i quali sarebbe utile, aggiungiamo noi, inserire quanto prima una tassa calmierante.
"Occorre fare pensieri lunghi per uscire dalla crisi", ha concluso l'editore Giuseppe Laterza secondo cui il tema del Festival si presta a letture non solo economiche. "Affronteremo - ha aggiunto - i temi delle norme e delle leggi legate alla libertà economica, così come quelli relativi all'ambiente e all'influenza delle scelte economiche".
Come vuole la tradizione delle precedenti edizioni, tuttavia, a dare l’impronta del Festival e orientare gli interessi del pubblico, saranno le adesioni che avrà da parte dei relatori invitati e da come questi intenderanno svolgere i temi di propria pertinenza. I nomi dei partecipanti sono ancora nella mente di Boeri e del comitato scientifico, ma verranno comunicati alla conferenza stampa di Milano in primavera. Tra questi, al momento, non ci sono nomi di politici, “per la semplice ragione – hanno detto i presentatori – che non siamo in grado di dire che governo ci sarà da qui alla prossima primavera”.
Come nelle precedenti edizioni, a scanso di polemiche, gli organizzatori hanno fatto presente che “la spesa degli enti pubblici è ampiamente ripagata dal ritorno in termini di immagine” che la quattro giorni dell’economia riesce a generare.