Silenzio, stiamo costruendo reattori nucleari

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Foto: Unsplash.com

Il 7 giugno, alla vigilia di drammatiche elezioni europee che in Francia hanno portato alla vittoria dell’estrema destra e al crollo del suo Partito e allo scioglimento dell’Assemblea nazionale e ad elezioni anticipate, Emmanuel Macron ha pubblicato il decreto che autorizza l'avvio dei lavori preparatori per la costruzione dei reattori EPR2 sul sito della centrale nucleare di Penly (76).

In un comunicato congiunto Réseau "Sortir du nucléaire" e i collettivi antinucleari di Dieppe e Stop EPR ni à penly ni ailleu, denunciano che «Inizierebbe così una fase intensa di cantieri con un impatto duraturo sull'ambiente e che durerebbe 3 anni e mezzo, anche se i progetti di reattori non sono né autorizzati né giustificati».

E i no-nuke francesi dicono che l’energia nucleare sta occupando il territorio. Il 9 novembre 2023 l’Autorité Environnementale ha reso noto che il progetto prevede lo sbancamento di 5 milioni di m3 di falesie, l’artificializzazione di 20 ettari di fondale marino che verrebbe “bonificato” per creare una piattaforma, il disboscamento di oltre 5 ettari di bosco, la distruzione di specie protette, lo stoccaggio permanente in sito di 185.000 m3 di materiale di riporto.

Sortir du nucléaire" e i collettivi antinucleari sottolineano: «Ecco parte del degrado ambientale che deriverebbe dai lavori di adeguamento del sito di Penly appena autorizzati con decreto. A questo bisognerà aggiungere i circa 150 ettari di terreno necessari per la costruzione di alloggi e un parcheggio di 2.000 posti, giustificati dall'accoglienza degli ipotetici 8.000 dipendenti e subappaltatori previsti per la costruzione dei due EPR2 ma forse anche altri progetti che EDF ritiene estranei a questo cantiere. È il caso di tre enormi parcheggi per un totale di 1.000 posti auto che EDF intende realizzare su terreni agricoli e che l'Autorité Environnementale (Ae) inserisce nell'area EPR2 senza che figurino nell'opera autorizzata dal decreto. In totale, secondo la délégation interministérielle au nouveau nucléaire per il nuovo nucleare, sono previsti 3 anni e mezzo di lavori a partire da quest'estate senza che i reattori EPR2 siano stati finora autorizzati»,

Secondo la denuncia dei no-nuke francesi il 2024 segna una novità: «Questi lavori possono iniziare anche se il décret d’autorisation de création (DAC) dei reattori non è stato ancora ottenuto e EDF non lo ha nemmeno richiesto». Questo è stato possibili grazie a qualcosa che sembra piacere molto anche a qualche ministro italiano del governo Meloni: la legge sull'accelerazione nucleare il 22 giugno 2023 votata dal Senato francese mentre era in pieno svolgimento un débat public sulla costruzione dell'EPR2...

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