Non esiste sicurezza alimentare senza agroecologia. L’Ue non ceda alle lobby

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Naturalmente, non possiamo che sostenere le misure di emergenza messe in atto a supporto delle popolazioni in difficoltà, ma dobbiamo evidenziare come alcuni passaggi del documento sembrano allontanarsi dalla volontà di applicare il Green Deal, e quelle misure indispensabili a garantire la sicurezza alimentare sul lungo termine.

«È rassicurante leggere che la Commissione ricordi la necessità di un “riorientamento fondamentale dell’agricoltura e dei sistemi alimentari dell’Ue verso la sostenibilità”. Eppure, è una rassicurazione debole perché contraddetta dalla deroga alle misure di greening per portare nuovi terreni in produzione. La Commissione non dovrebbe cedere a interessi di parte e a narrazioni produttiviste, da tempo smantellate dalla scienza. I nostri decisori politici mostrino il coraggio di perseguire l’unica soluzione che garantirà la sicurezza alimentare ora e in futuro: orientare i nostri sistemi alimentari verso l’agroecologia», commenta Marta Messa, direttrice di Slow Food Europa.

Una risposta importante all’insicurezza alimentare oltre i confini Ue

Il documento emanato dalla Commissione ben spiega come non sia l’Europa a correre il rischio maggiore di  insicurezza alimentare, ma l’Ucraina e altri Paesi dell’Africa, del Medio Oriente e dei Balcani occidentali. E per questo propone un piano di aiuti alimentari e assistenza umanitaria all’Ucraina e «sostegno macroeconomico ai Paesi a basso reddito con deficit alimentare», che naturalmente sosteniamo affinché il cibo e la fame non diventino un’arma che amplifica i già terribili danni causati dalla guerra.

Sistemi alimentari sostenibili sono l’unico modo per garantire la sicurezza alimentare

È rassicurante inoltre constatare che la Commissione abbia ben chiaro che se le misure di sostegno di emergenza a breve termine sono importanti, «esse non sostituiscono l’importanza di orientare il settore alimentare nel lungo periodo verso la sostenibilità e la resilienza». In particolare, accogliamo con favore l’invito rivolto agli Stati membri a fornire sostegno all’agroecologia come un tipo di «innovazione […] che porti a progressi a lungo termine nella produttività per realizzare la transizione ecologica».

La Commissione ricorda inoltre la necessità di passare a «diete a prevalenza vegetale», fondamentale per riequilibrare il nostro sistema alimentare e affrontare il cambiamento climatico, puntando sulla drastica riduzione della produzione industriale e del consumo di prodotti animali derivanti da sistemi di produzione intensiva, inquinante e che non rispetta gli animali...

Segue su: Slowfood.it

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