Libia, Haftar si prende il Fezzan e Serraj lo denuncia all’Onu

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Il generale Khalifa Haftar alla conquista del terzo pezzo di Libia, il Fezzan, terra dell’interno, da aggiungere alla sua Cirenaica. Il governo di Tripoli di Fayez Serraj, impotente militarmente, lo denuncia all’Onu per “crimini di guerra”, che rispetto a ciò che sta accadendo in tutta la Libia, fa tristemente sorridere. Dopo giorni di avanzata nel Sud della Libia, miliziani del generale ormai pattugliano Sebha, il capoluogo del Fezzan. Ieri notte la denuncia al Consiglio di Sicurezza da parte di Tripoli con l’accusa alla “Libyan National Army” di “atti di terrorismo e crimini di guerra”.

Sono più di 3 settimane che la milizia di Haftar ha iniziato ad avanzare in molte aree del Fezzan, con una manovra di accerchiamento alle spalle delle forze armate di Tripoli e Misurata, spingendosi a conquistare la capitale Sebha, dove sarebbero già operative alleanze con milizie locali soprattutto di etnia tuareg, scontrandosi invece con altre milizie di etnia tebu, precisano i resoconti di Vincenzo Nigro. E Repubblica denuncia violenza in alcuni villaggi e quartieri di Sebha proprio a danni dell’etnia Tebu, con un ministro di quel popolo nel governo parallelo di Tobruk che si sarebbe dimesso.

Pulizia etnica contro il popolo Tebu, conquista di territorio, nuove alleanze tribali, per i soldati della “Libyan National Army” di Haftar, ma sopratutto sempre nuovo pozzi di petrolio. Conquistati nei giorno scorsi i pozzi di Sharara, il giacimento più ricco della Libia, con ben 300 mila barili di petrolio al giorno, la truppe di Haftar avrebbero lanciato un attacco aereo sull’aeroporto di El Feel, altro pozzo da 70mila barili al giorno, vicino al confine algerino. L’attacco ad El Feel dopo che il comando di Haftar aveva imposto una “no fly zone” in tutto il Sud della Libia per bloccare i pochi aerei rimasti in alle milizie di Misurata e a Serraj.

Azione militare di vasta portata con questioni umanitarie aperte, denuncia Tripoli all’Onu. All’aeroporto di El Feel, secondo la Reuters, era atterrato il velivolo del generale Alì Kunna, il nobile tuareg ex alleato di Gheddafi che il presidente Serraj ha messo a capo delle forze militari del suo governo nel Sud della Libia. Il generale Alì Kunna -il probabile bersaglio- era in zona per ispezionare proprio quel campo petrolifero di Sharara, da 300 mila barili al giorno che Haftars s’era preso nei giorni scorsi. Haftar ha dichiarato che il complesso è sotto il suo controllo, mentre alcune milizie locali avversarie sostengono che i miliziani di Haftar non controllerebbero gli impianti.

Non solo Haftar ma anche i francesi in armi. Le operazioni del generale della Cirenaica assieme a quelle più discrete ma forze persino più sospette dell’aeronautica francese. Nel Sud della Libia avrebbero trovato rifugio milizie di soldati e mercenari ciadiani che combattono contro il governo di N’jamena del presidente Idriss Deby, alleato di Parigi. E da 10 giorni i Mirage francesi di base a N’jamena compiono bombardamenti lungo il confine Libia-Ciad per colpire le colonne di queste milizie anti-Deby. Probabile che le operazioni siano in coordinamento con le milizie di Haftar.

Ipotesi di “luce verde” dal governo di Parigi all’offensiva militare di Haftar nel Sud della Libia. Sabato il governo del Ciad ha annunciato la cattura di 250 “terroristi”, compresi quattro loro “comandanti”, dopo i raid degli aerei francesi. Lo Stato Maggiore francese ha confermato che “una pattuglia di Mirage 2000 delle forze armate francesi è intervenuta insieme all’esercito del Ciad per colpire nel nord del Ciad una colonna di 40 pick-up di un gruppo armato proveniente dalla Libia che si stava infiltrando in profondità in territorio ciadiano”.

Ennio Remondino da Remocontro.it

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