La guerra Nord-Sud disciplina il pianeta

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Foto: Unsplash

Siamo nel mezzo della transizione da un mondo unipolare centrato sul Nord globale (Usa, parte dell’Ue e i suoi alleati) a un mondo multipolare con diverse potenze e regioni in lotta. Il primo problema, scrive Raúl Zibechi, è che il nuovo ordine probabilmente emergerà dopo una serie di guerre locali e forse globali. Intanto, il conflitto operai/padroni non gioca più un ruolo importante in nessuno scenario, anche se non è scomparso, mentre i significati di famiglia e lavoro evaporano, tanto da essere valori difesi da sensibilità progressiste e conservatrici. In questo scenario l’autoritarismo è diventato una politica standard in paesi come Ungheria, Turchia, El Salvador, Polonia, Filippine, India, Nicaragua e Venezuela, tra gli altri, molti dei quali accettati come democrazie a pieno titolo. “La geopolitica, disciplina maledetta, sta organizzando le relazioni internazionali… Navighiamo in acque turbolente in cui l’interesse e il vantaggio sono i valori dominanti”.

La guerra in Ucraina “è una situazione unica e non può essere paragonata a nessun’altra guerra o conflitto nel mondo”, spiega il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) alla rivista Time per giustificare l’esclusione della Russia dai Giochi di Parigi. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è un evento deplorevole che deve essere condannato con forza. Ma da dove viene l’idea del CIO che si tratti di una guerra unica e senza precedenti? Senza dubbio dalla mentalità colonialista che ancora domina in Occidente, che è alla base delle decisioni istituzionali e della propaganda dei media mainstream, che non informano più, ma piuttosto impongono concetti/visioni/punti di vista.

La verità è che siamo nel mezzo della transizione da un mondo unipolare centrato sul Nord globale (Stati Uniti, parte dell’Unione Europea e i suoi alleati) a un mondo multipolare con diverse potenze e regioni che interagiscono su un piano di parità, senza che nessuna di esse possa assestare il mondo secondo i propri interessi, qualsiasi analisi sensata svanisce nei venti coloniali che tornano a soffiare con insolita intensità.

Il nuovo ordine che probabilmente emergerà dopo una serie di guerre locali e forse globali sarà ancorato in diversi Paesi e regioni del Sud globale e sta prendendo forma negli ultimi anni sulla scia delle guerre in Ucraina e a Gaza. Ricordiamo che la maggioranza del Sud globale (85% della popolazione mondiale) non ha sostenuto le sanzioni imposte alla Russia dal Nord globale (15% della popolazione mondiale) e, con alcune eccezioni, riconosce lo Stato palestinese, una consapevolezza che sta lentamente “contaminando” quasi la metà dei Paesi dell’Unione Europea. La contraddizione Nord globale contro Sud globale ordina e subordina tutte le altre. Il conflitto operai – padroni (borghesi e proletari nel linguaggio marxista) non gioca più un ruolo importante in nessuno scenario, anche se non è scomparso, così come il significato di famiglia, lavoro e risparmio è evaporato come valori difendibili da una sensibilità progressista o addirittura conservatrice...

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