La decimazione del mondo accademico di Gaza è ‘impossibile da quantificare’

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Foto: Unsplash.com

Il Dottor Refaat Alareer era un mio buon amico. Poeta, scrittore e attivista di spicco della causa palestinese, Refaat ha insegnato letteratura inglese e poesia per molti anni alla Islamic University di Gaza. Amava le opere di Shakespeare, Thomas White, John Donne, Wilfred Owen e molti altri, ed era l’editore di due libri: Gaza Unsilenced e Gaza Writes Back.

Refaat è uno degli almeno 105 accademici palestinesi uccisi a Gaza dall’inizio della guerra di Israele, secondo le ultime statistiche del Ministero dell’Istruzione palestinese. La sua istituzione di provenienza, la Islamic University, è stata completamente demolita dalla campagna di bombardamenti – e tutte le 19 università di Gaza hanno subito gravi danni o giacciono in totale rovina, con oltre l’80% degli edifici universitari distrutti. La gran parte dei circa 90.000 studenti della Striscia che erano iscritti a istituti di istruzione superiore prima della guerra non hanno potuto continuare i loro studi.

L’annientamento dell’istruzione superiore è particolarmente tragico per il futuro di Gaza: questa fonte di apprendimento, crescita economica, mezzi di sussistenza e comunità è ormai scomparsa. Ma le storie degli insegnanti e delle scuole che abbiamo perso, e le opportunità educative che sono ora precluse, meritano di essere raccontate.

Refaat capiva l’importanza dell’istruzione meglio di chiunque altro. Mi ha incoraggiato a imparare l’inglese per il mio lavoro di giornalista e amava insegnarmi nuove parole sia in inglese che in arabo. “Attraverso la narrazione”, mi ricordava, ”affermiamo il nostro diritto a questa terra. E imparare la lingua inglese è un mezzo per liberarsi dal prolungato assedio di Gaza.”

Nell’attacco aereo israeliano che ha tolto la vita a Refaat il 7 dicembre, sono rimasti uccisi anche il fratello Salah e il nipote Mohammad, così come la sorella Asmaa e i suoi tre figli, Alaa, Yahya e Muhammad, e altri membri della famiglia sono rimasti feriti. Tre dei figli di Refaat – uno dei quali frequentava il primo anno di università – e le sue tre figlie sono rimasti con la madre in un altro rifugio e sono sopravvissuti...

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