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Kenya: progressi nei negoziati, permane l'emergenza sfollati
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L'ex-Segretario Generale dell'Onu, Kofi Annan, incaricato della mediazione dell'Unione africana (UA) nella crisi kenyana, al termine di un incontro a porte chiuse con il presidente Mwai Kibaki e il capo del principale partito d'opposizione (Orange democratic movement, Odm) Raila Odinga ha affermato: "Stiamo facendo grandi progressi. Siamo andati molto lontano nei negoziati. Le due parti concordano nel dire che è necessaria una soluzione politica alla crisi. Spero che la prossima settimana avremo ulteriori dettagli". Lo riporta l'agenzia Misna sottolineando che Annan ha precisato che comunque "è ancora prematuro parlare di governo di unità nazionale".
Parlando alla stampa internazionale, William Rutto, negoziatore per l'Odm, ha riferito invece che le parti avrebbero già trovato un'intesa su un governo di unità: "Abbiamo finalmente concordato che c'è un problema nel paese e che nessuna delle due parti può andare avanti da sola. I dettagli sul nuovo governo, la condivisione dei posti e le date sono ancora oggetto di dibattito"- ha detto Rutto. Intanto il governo, giudicando migliorata la situazione della sicurezza nel paese, ha revocato il divieto di organizzare raduni pubblici in vigore già dalla campagna elettorale per le presidenziali del 27 dicembre.
Permane comunque l'emergenza sfollati e profughi: le autorità ugandesi hanno annunciato che circa 12mila rifugiati keniani si trovano attualmente in Uganda, fuggiti alle violenze post-elettorali nel loro paese - riporta l'UNHCR, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Nei giorni scorsi il Consiglio di sicurezza dell'Onu, nella sua seconda dichiarazione non vincolante dall'inizio degli scontri, ha chiesto di "cessare immediatamente le violenze, compresi gli attacchi su basi etniche, smantellare le bande armate, migliorare la situazione umanitaria e ristabilire i diritti umani". Giudicando "catastrofica la situazione umanitaria", il Consiglio ha chiesto anche di garantire "la protezione dei rifugiati e degli sfollati interni" evidenziando inoltre "la necessità di evitare l'impunità per i responsabili delle violenze". Una delegazione dell'Alto commissario Onu per i diritti umani è giunta a Nairobi per indagare sulle denunce di "gravi violazioni dei diritti umani commesse nelle ultime settimane".
Nelle violenze seguite all'annuncio dei risultati elettorali - che hanno confermato il presidente uscente alla guida del paese - sono morte, secondo gli ultimi bilanci in circolazione, circa 1000 persone, 300mila sono state costrette a sfollare, mentre l'economia ha sofferto di danni ancora non calcolati. [GB]