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Giornata dell’Albero 2013: per “affondare le radici dell’inclusione nei territori”
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Torna il 21 novembre una delle giornate che più di ogni altra avvicina e coinvolge cittadini di tutte le età ai temi ambientali e non solo. Bambini, ragazzi, insegnanti, genitori, nonni, volontari e amministratori tutti insieme per restituire alla comunità locale spazi belli e accoglienti per una città più vivibile e sostenibile. Si tratta della Giornata dell’Albero. Celebrata per la prima volta in Italia nel 1898 per iniziativa dello statista Guido Baccelli, quando ricopriva la carica di Ministro della Pubblica Istruzione, diventa legge nel 1923 con lo scopo di “infondere nei giovani il rispetto e l’amore per la natura e per la difesa degli alberi”. Della pomposa genesi fascista negli anni rimane poco e, pur rimanendo una festa nazionale vissuta tra periodi di attualità e oblio, oggi è delegata a scuole, comuni e regioni che provvedono tuttora localmente ad organizzare gli eventi celebrativi. Ma con la legge che riguarda gli “spazi verdi urbani” dello scorso 1 febbraio 2013 la giornata ottiene da quest’anno un nuovo status visto che ora “la Repubblica riconosce il 21 novembre quale Giornata nazionale degli alberi al fine di perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l’attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giugno 2002, n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani”.
Per Legambiente che da anni patrocina l’iniziativa, l’obiettivo principe della Giornata dell’Albero è quello, più semplicemente, di divulgare, approfondire e condividere il valore del legame simbiotico che unisce, fin dai tempi dei tempi, attività umana e mondo vegetale. “Gli alberi, per grandi o piccoli che siano, sono custodi tanto silenziosi quanto fondamentali della vita sulla Terra - ha spiegato l’associazione del Cigno verde -. La loro funzione equilibratrice della biosfera è insostituibile: scambiando con l’atmosfera grandi quantità di energia e umidità rappresentano una preziosa fonte di ossigeno per tutti noi”. Ma non solo: “tra il loro fogliame ospitano più della metà delle specie animali di tutto il pianeta; ci proteggono dalle calamità naturali riducendo l'impatto delle piogge torrenziali sui terreni; contrastano i mutamenti climatici dell’effetto serra intrappolando e annientando l’anidride carbonica; aumentano la fertilità della terra trasformando minerali e sali in sostanza organica vivente; schermano le coltivazioni agricole da venti, parassiti e gelate inaspettate”.
Contribuire quindi ad una giornata per informare o concretamente preservare una foresta, un bosco, un filare, un giardino, un’aiuola o anche un singolo albero significa quindi “aprire un conto” naturale cui le generazioni future potranno continuare ad attingere. “Ad oggi con comportamenti troppo spesso (anche inconsapevolmente) disinvolti erodiamo sistematicamente l’ecosistema e, di conseguenza, il terreno su cui poggia la vita stessa. Non è troppo tardi per rimediare: abbiamo l'obbligo e la responsabilità di prenderci cura del pianeta che un domani diventerà dei nostri figli, poi dei nostri nipoti, poi ...” ha concluso Legambiente. Così ogni albero piantato o protetto il 21 novembre (e non solo) rappresenta un piccolo, grande passo verso un’esistenza più sostenibile il che su un pianeta dalle risorse non infinite è ormai una necessità e non un eccentrico lusso! Le specie di alberi e arbusti che verranno distribuite e piantate grazie al sostegno di scuole, associazioni ed amministrazioni comunali e regionali durante la manifestazione sono meticolosamente selezionate in base a ricerche storico-botaniche svolte tanto su testi e cronache, quanto sul campo. In questo modo varietà dalla storia secolare, ormai dimenticate dal mercato e altrimenti relegate a note ingiallite tra le pagine di qualche vecchio trattato erboristico, possono continuare a vivere sulle nostre tavole e nei nostri giardini in un intreccio di sapori, odori, colori e biodivesità.
Una data simbolo, quindi, che nell’edizione di quest’anno oltre che una mission ecologica ha un valore sociale molto forte e importante: “Affondare le radici dell’inclusione nei territori”. “Dedicheremo la messa a dimora di giovani alberi nei giardini delle scuole, nelle zone degradate delle città e nelle piazze dei comuni - ha spiegato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale Legambiene - ai diritti dei migranti e al diritto di cittadinanza di tutti i bambini nati in Italia da genitori stranieri che per un vuoto legislativo non possono godere della cittadinanza italiana”. Oggi circa un milione di bambini e bambine che vivono in Italia come gli altri acquisiranno il diritto a richiedere la cittadinanza italiana solo al raggiungimento della maggiore età. “Per questo - ha spiegato Dezza - pianteremo dei giardini dell’accoglienza, li cureremo e li faremo crescere. Ci ricorderanno che la vita delle persone, come quella degli alberi, cresce e dà i suoi frutti solo se riesce ad ancorare saldamente le sue radici nella terra che lo ospita”.
Una iniziativa non casule visto che la giornata vuole centrare l’attenzione anche sulla nuova legge del febbraio 2013 che prevede “l’obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica”. L’art.2 della nuova legge parla chiaro e riprendendo e modificando la legge legge n.113/1992 già conosciuta come “un albero per ogni neonato” prevede l’obbligo di informazione e censimento degli alberi, quello di redigere “bilanci arborei” alla fine di ogni mandato, oltre all’istituzione di un “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico” che “monitora”, “promuove”, “verifica” e “relaziona” in materia. Insomma si capisce che anche il legislatore ha preso atto, come già i cittadini di quasi tutti i comuni italiani avevano constatato, del sostanziale fallimento ventennale della legge precedente e ora c’è da sperare che la Giornata dell’Albero serva a ricordare ai Comuni, nonostante i bilanci non sempre confortanti, che le nuove norme vanno rispettate e che un albero è un investimento per il futuro delle nuove generazioni.
Se in questi anni abbiamo “fatto la festa agli alberi” sarà questa la volta buona per festeggiarli con un cambiamento ecologico e sociale? Sicuramente per Legambiente il 21 novembre è un occasione utile anche per ricordare che a Lampedusa il 3 novembre 2013 sono state accese 366 candele ed è poi iniziata la piantumazione di altrettanti arbusti in un Giardino dell’accoglienza in memoria delle delle 366 persone affogate nel naufragio del 3 ottobre scorso davanti alle coste dell’isola e di tutti i migranti morti in mare. “Un giardino per chiedere, anche con una firma, che venga riconosciuta la data del 3 ottobre quale “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza - ha concluso Dezza – e che potrà darci occasione di affrontare e discutere del fenomeno migratorio nei comuni, nelle comunità locali, nelle scuole e in modo capillare su tutto il territorio, al fine di diffondere la cultura dell’informazione e dell’accoglienza. Un percorso che ci consentirà di mantenere aperto un tema fondamentale per la convivenza e la pace: quello dei “diritti umani” utile per affondare le radici sia simboliche che concrete dell’inclusione in tutta Italia.
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