Gaza/Italia: cessate il fuoco e vendita di armi

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Fermare i combattimenti e le vendite di armi italiane ad Israele. Lo chiedono all’Italia Amnesty International, Rete italiana Pace e Disarmo ed altre associazioni. Per non essere complici di chi sta bombardando il popolo palestinese, che non è Hamas, vanno vietati gli aiuti militari. Si tratta di attuare l’articolo 11 della Costituzione, ma anche la legge 185 del 1990 che vieta le esportazioni verso i Paesi belligeranti. L’Italia, invece, si astiene sul cessate al fuoco in Palestina, chiesto dall’Assemblea Generale Onu e appoggia incondizionatamente la vendetta di Tel Aviv. E se le atrocità di Hamas non hanno scusanti, ma non va dimenticata la continua repressione del popolo palestinese.

L’Assemblea Generale Onu ha approvato molte risoluzioni di condanna di Israele per la continua occupazione dei Territori e ha anche “chiesto a tutti gli Stati di desistere dal fornire ogni aiuto militare ed economico fintanto che continua ad occupare territori arabi e nega i diritti inalienabili del popolo palestinese” (risoluzione n.31/61 del 9.12.1976 e successive). Per vent’anni i governi italiani, hanno mantenuto una politica di equidistanza verso il Medio Oriente e pur mantenendo buoni rapporti con Israele, hanno attuato una politica rigorosa sulle forniture di armi a Tel Aviv, che fino ai primi anni 2000 erano irrilevanti.

Nel 2003 fu firmato dal Governo Berlusconi un accordo di cooperazione militare con Israele, ratificato con la legge n.95 del 2005. L’intesa è finalizzata a favorire l’interscambio fra i due Paesi, L’Accordo è coperto dal segreto, neanche il Parlamento conosce le attività effettuate in base a tale accordo. L’intesa prevede anche la lotta al terrorismo, su tale aspetto il senatore Malabarba (Misto-Rifondazione Comunista) nel dibattito sulla ratifica dell’Accordo aveva sottolineato che esisteva “…un’altra clausola centrale nella nuova intesa (che) riguarda una non meglio precisata “collaborazione nel combattere il terrorismo”. Visto che Israele considera “terrorismo” qualsiasi forma di resistenza palestinese e libanese, con l’approvazione del Memorandum, il nostro Paese rischia di entrare in guerra coi movimenti arabi che cercano di liberare le loro terre dall’occupazione”...

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