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Fermare la violenza sulle donne, per il 94% degli italiani è una priorità
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Foto: Unsplash.com
Presentati i nuovi dati di ActionAid con l’Osservatorio di Pavia su come e quanto comunicano sul tema Governo, Parlamento ed enti locali e cosa ne pensano gli italiani. Prende il via la campagna “Oltre le Parole”. Katia Scannavini, vicesegretaria generale ActionAid Italia: «Serve andare “oltre le parole”: formazione obbligatoria per la classe politica, prevenzione a 360 gradi, educazione sessuale, affettiva e di genere nelle scuole»
Il 94% degli italiani e delle italiane pensa che la violenza maschile contro le donne sia un tema rilevante. Per il 74% è aumentata negli ultimi anni. Otto italiani su 10 ritengono che le attuali politiche e leggi non siano sufficienti per contrastare il fenomeno. Al diffuso senso di insoddisfazione verso l’intervento legislativo e politico, la risposta e l’interesse della classe politica è quanto mai assente. Nell’ultimo anno meno dell’1,5% dei post totali su Facebook e Instagram di Governo, parlamentari, rappresentanti degli enti locali – su 300mila complessivi – si occupa di violenza maschile sulle donne. Quando ne parlano, lo fanno con scarsa competenza, senza un legame con l’agenda politica nazionale e solo in occasione di ricorrenze o fatti gravi di cronaca. Due volte su tre a scrivere del tema sono le politiche donne. Il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023 è citato solo nell’1% dei post.
È quanto emerge da “Oltre le parole. Narrazione politica e percezione pubblica sulla violenza maschile contro le donne“, ricerca di ActionAid in collaborazione con Osservatorio di Pavia e B2Research, presentata in Senato, nella Sala Caduti di Nassirya di palazzo Madama. L’indagine ha raccolto e analizzato i social dei rappresentanti politici italiani e ha intervistato con un’indagine demoscopica gli italiani e le italiane per conoscerne le opinioni. Al centro della campagna “Oltre le Parole”, che ha preso il via, ci sono i post della politica e del Governo.
«Ancora una volta la violenza è “un affare di donne” anche all’interno delle istituzioni. La violenza maschile contro le donne è una conseguenza delle disuguaglianze di genere e il suo contrasto deve toccare tutti gli ambiti della politica nazionale. Così non è mai stato», ha dichiarato Katia Scannavini, vicesegretaria generale ActionAid Italia. «Per adottare norme realmente trasformative, la classe politica deve diventare competente, indipendentemente dal genere o dal ruolo ricoperto. È quindi necessario formare correttamente coloro che legiferano e governano. Ma non solo, la politica passi dalle parole ai fatti, superando le differenze ideologiche e raggiunga una convergenza per approvare una legge che introduca l’educazione sessuale, affettiva e di genere nelle scuole, in linea con le direttive internazionali»...