Fao, Unicef e Wfp: in Yemen fame acuta a livelli mai visti

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Immagine: Ipcinfo.org

«La già terribile crisi della fame in Yemen è a un passo dal diventare una vera e propria catastrofe, con 17,4 milioni di persone che hanno ora bisogno di assistenza alimentare e una parte crescente della popolazione che deve far fronte a livelli di fame di emergenza». E’ il terribile allarme lanciato congiuntamente da Fao, Unicef e World Food Programme (WFP), dopo la pubblicazione della nuova analisi “YEMEN: Food Security & Nutrition Snapshot | March 2022”, dell’ntegrated Food Security Phase Classification (IPC) sullo Yemen.

Le tre agenzia Onu dicono che «La situazione umanitaria nel paese è destinata a peggiorare ulteriormente tra giugno e dicembre 2022, con il numero di persone che non saranno in grado di soddisfare il proprio fabbisogno minimo di cibo che potrebbe raggiungere, in quei mesi, la cifra record di 19 milioni di persone.  llo stesso tempo, si prevede che altri 1,6 milioni di persone nel Paese saranno a livelli emergenziali di fame, arrivando ad un totale di 7,3 milioni di persone entro la fine dell’anno».

L’ultimo rapporto IPC mostra anche «Un livello elevato e persistente di malnutrizione acuta tra i bambini al di sotto dei 5 anni. In tutto lo Yemen, 2,2 milioni di bambini sono gravemente malnutriti, inclusi quasi mezzo milione di bambini che affrontano una grave malnutrizione acuta, una condizione che mette a rischio la vita. Inoltre, circa 1,3 milioni di donne incinte o che allattano sono gravemente malnutrite».

David Gressly, coordinatore residente e umanitario Onu per lo Yemen, sottolinea che «La nuova analisi IPC conferma il deterioramento della sicurezza alimentare in Yemen. Il risultato, forte e chiaro, è che dobbiamo agire ora. Abbiamo bisogno di sostenere la risposta umanitaria integrata per milioni di persone, compreso il sostegno alimentare e nutrizionale, acqua pulita, assistenza sanitaria di base, protezione e altre necessità. E’ necessaria la pace per porre fine al declino, ma si possono fare progressi ora. Le parti in conflitto dovrebbero revocare tutte le restrizioni al commercio e agli investimenti per le merci non soggette a sanzioni. Ciò contribuirebbe a ridurre i prezzi dei generi alimentari e a dare impulso all’economia, consegnando alle persone la dignità di un lavoro e un via per abbandonare la dipendenza dagli aiuti».

Mentre tutto il mondo ha gli occhi puntati sulla guerra in Ucraina, la guerra di invasione scatenata nel 2015 dall’Arabia saudita e da una coalizione sunnita appoggiata e armata dall’Occidente contro gli sciiti Houthi che avevano preso il potere a Sana’a, il conmflitto che dura ormai da 7 anni  resta e la causa principale della fame in Yemen.  Come spiegano Fao, Unicef e WFP, la situazione può solo peggiorare: «La crisi economica – risultato del conflitto – e il deprezzamento della valuta hanno spinto, nel 2021, i prezzi dei generi alimentari ai livelli più alti dal 2015. E’ probabile che la guerra in Ucraina porti a significativi shock delle importazioni, spingendo ulteriormente in alto i prezzi dei generi alimentari. Lo Yemen dipende quasi interamente dalle importazioni di cibo, con il 30% delle sue importazioni di grano proveniente dall’Ucraina»...

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