Expo 2015, si fa sul serio?

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“Expo 2015 sarà un ponte verso il Sud, verso il Mediterraneo, verso l’Africa”. Lo ha detto Lucio Stanca, amministratore delegato di Expo 2015 S.p.A. parlando al 'Forum economico e finanziario per il Mediterraneo' dedicato alle energie sostenuto da Finmeccanica, Eni, Sace, Unicredit….insomma dall’altra metà dell’Universo che abbiamo sempre cercato severamente di monitorarne il comportamento.

Ancora Stanca: "Le energie rinnovabili rientrano nel grande tema dell'Expo 2015, che ha come tema la nutrizione e tutto ciò che attiene alla nutrizione quindi dall'agricoltura all'ambiente e sviluppo sostenibile, anche nuove energie. Per entrare nello specifico, in questo momento noi stiamo lavorando sui concetti generali di questo grande sito espositivo che ospiterà Expo e tutti i temi che attengono l'energia sarà in termini di utilizzo di risorse naturali". "Oggi - ha proseguito - l'occasione per me è estremamente importante, con gli amici del mediterraneo e dell'Africa, per ricordare che Expo, che si terrà dal primo maggio al 31 ottobre 2015, è un grande avvenimento che si può tradurre in una grande occasione di incontro e aggregazione; un ponte attraverso cui invitiamo i paesi a intervenire ma vogliamo usarlo anche nell'altro senso: un ponte dall' Italia, dalla Lombardia, verso il sud per condividere le nostre tecnologie e dare contenuti, anche prima dell'Expo; lo testimonia il fatto che con 90 paesi già abbiamo progetti comuni per aiutare a migliorare la produzione per esempio alimentare, piuttosto che l'uso di tecnologie avanzate". Il trasferimento di tecnologie è uno dei quattro sottobiettivi del principale Obiettivo del Millennio - l’ottavo: fare sistema.

Il prof. Umberto Veronesi, Direttore Scientifico dello IEO, non si fa sfuggire l’occasione e lancia l’idea della “Carta di Milano” per andare oltre il 2015. Egli ricorda come “sia fondamentale assicurare un’alimentazione di qualità a tutti gli esseri umani, e che l’obiettivo dell’Expo sia trovare una soluzione per nutrire tutto il mondo”. Aggiunge: “Quella che ci aspetta è un’impresa gigantesca, a livello politico, economico e culturale, e come sia fondamentale creare un mappa geografica alimentare in cui definire una fotografia della situazione di ogni paese. E’ importate fare delle previsioni di crescita demografica per poter individuare delle soluzioni e nutrire i 10 miliardi di persone che saremo nel 2040.”

In verità, come sostiene Giorgio Bernardelli, sia la mappa geografica alimentare curata dalla FAO che le previsioni di crescita della popolazione previste dall’UNFPA sono già in essere e sarebbe bene rafforzare l’esistente anziché moltiplicarlo. Continua Veronesi: “E’ inoltre fondamentale, nel quadro globale, non dimenticare il problema degli sprechi dell’acqua, ed educare le persone a scegliere la propria alimentazione anche tenendo conto degli sprechi di acqua.” A riguardo ci troviamo perfettamente d’accordo: non basta dare accessibilità all’acqua potabile ai sud del mondo se non riduciamo, nel contempo, lo spreco nei nord. Qualche rendering di Expò 2015 ci lascia, a riguardo, un pò perplessi in quanto si vedono i padiglioni galleggiare sull’acqua potabile.

Il prof. Lorenzo Ornaghi, Rettore dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore, nel sottolineare l’importanza della “Carta di Milano” ricorda come ogni expo sia pensata per durare nel tempo e nella storia. Continua: “Gli expo che più di altri hanno varcato il muro della storia sono quelli che sono entrati nel cuore della realtà e hanno fatto leva sul presente per costruire il futuro.
Segnala come il primo punto fondamentale sia la conoscenza, che porta al bene dell’uomo e della famiglia.

Il secondo punto da tenere presente è la realizzazione di un benessere che sia non solo materiale, e che per la sua realizzazione comporta l’impegno a una azione basata sulla conoscenza e sull’interazione con l’altro. Auspica infine che il “dopo 2015 Milano e la Lombardia siano un grande porto sull’oceano - dove oceano è il sistema globale -, che invia le sue imbarcazioni a conoscere, che porta i sui valori e che accoglie i valori degli altri”.

Sottoscriviamo! Non solo strutture ma anche un investimento nell’immateriale pensiero per un nuovo umanesimo. Il passo successivo, quindi, come sottolineato dal Pime, è dare spazio non solo agli sponsor, all’AD di Telecom o all’ATM ma anche alle organizzazioni che di questi temi si occupano da secoli.

Confidiamo in un tal percorso.

Fabio Pipinato
(Direttore di Unimondo)

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