Cospirazioni: teorie e ipotesi

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Le cospirazioni esistono. Fanno parte della realtà sociale, ci sono sempre state e sempre ci saranno; come teorie cospirative confermate, come ipotesi cospirative non confermate, come sospetti, come accuse. Per come concepite di solito, le cospirazioni coinvolgono parecchie persone o attori; il piano d’azione è mantenuto segreto o almeno non reso pubblico, salvo dopo, se riuscito. Le cospirazioni riguardano il potere economico-culturale-politico-militare e sono solitamente negative per qualcuno.

Cominciamo col sottoporre a critica questa definizione.

Una cospirazione deve necessariamente essere negativa? Se degli amici si riuniscono per preparare una bella sorpresa per qualcuno che, poniamo, compie 80 anni, ci sono parecchie persone coinvolte; un dono è anch’esso un tipo di potere (dono e dono di ritorno,don et contre-don); ma ciò è positivo, piacevole, bello, caloroso, umano nel miglior senso. Potrebbe darsi che siamo così influenzati dal negativismo, il pane quotidiano dei media, che ci viene cacciato in gola e ci acceca verso le possibilità positive? Sì, tali possibilità sono fonte di delizia e possono essere ben più numerose. Ma c’è sempre qualche forma di potere coinvolta, quanto meno il potere della sorpresa, cogliere impreparato il destinatario della cospirazione. Le numerose agenzie e i vari servizi segreti sono il pane e companatico del potere militare e dei suoi associati nelle società moderne e post-moderne. Senza dubbio il potere militare ha un carattere modello, che diffonde l’approccio cospirativo alle altre tre forme di potere.

Sicché i partiti politici in parlamento trattano fra loro “tu voti con me sul tema X e io con te sul tema Y, teniamolo segreto” per evitare che altri partiti tramino le loro contro-cospirazioni. Oppure: “io mi dico d’accordo con te che la fede abbia qualcosa a che fare con la salvezza solo se tu concordi con noi su una salvezza accessibile solo con le buone opere; ma non siamo troppo espliciti in merito, se no ci alieniamo milioni di fedeli”. O fra due aziende: “mettiamoci assieme per battere quella nuova impresa, poi torniamo al solito”.

Ci rimangono i numeri: minimo, 2. Davvero?

C’è una ragione. Una delle sorprese può stare in chi partecipa alla cospirazione, come l’Unione Sovietica e la Germania nazista tempo addietro, o la Loggia massonica P2 e Gladio per la strage di Bologna attribuita ai comunisti. Un singolo attore è prevedibile per i fini annunciati; due o più possono venir fuori con delle sorprese.

Ma un attore solo è anche in grado di produrre sorprese gradevoli o meno per qualcuno, senza richiedere un’azione collettiva.

Più interessante è la cospirazione anonima, strutturale. Zero attori. L’esercizio del potere economico associato alla crisi finanziaria globale del settembre 2008 è risultato in una spiacevolissima sorpresa per molti, la gran parte, quasi tutti; si pensi solo ai pensionati che persero molti dei loro risparmi, o tutti. Ma costituì una piacevolissima sorpresa per il famoso 0.1, 1, 10% che si arricchì sempre più “assumendo rischi” (con i soldi degli altri).

Ma, fu intenzionale, un intento soggettivo, di qualche “attore”? Forse in qualcuno, ma perlopiù no; forse preterintenzionale, ipotizzata/intuita in parte? Nel profondo crepaccio della mente noto come subconscio l’attore svanisce e si hanno soggetti che svolgono il proprio ruolo strutturale, scambiandosi i crediti. Largo alle cospirazioni strutturali, non intese come tali.

Ma a questo punto interviene un’ipotesi autenticamente cospirativa in relazione a tutto ciò. Voci insistenti nei media di una lobby molto potente nel promuovere gli interessi dell’economia finanziaria – uno dei quali è evidentemente l’assenza di regolamentazione, il “libero mercato”. Il capo della Banca Centrale Europea si suppone far parte della lobby. Una teoria cospirativa? No, un’ipotesi cospirativa, proprio ora in corso d’indagine da parte dell’UE e il cui risultato dev’essere reso pubblico in ottobre. Mario Draghi un tempo lavorava per l’icona dell’economia finanziaria, Goldman-Sachs, come molti altri in ruoli politici di vertice. Percepiamo un’attività febbrile dietro le quinte. Ma il punto basilare è semplice: la cospirazione è un’ipotesi, da confermare o meno.

Recentemente, giornalisti e politici – spesso di destra – hanno imparato a conferire certificati di “cospirazionismo” a quelli che fanno tali ipotesi sui politici di alto livello. Ciò stesso sa di cospirazione, per spostare i riflettori del giornalismo d’inchiesta dai politici di alto livello; avendo essi stessi nessuno scrupolo nel vedere cospirazioni (comuniste, terroristiche, anti-semitiche, per citarne qualcuna) in ambiti non mainstream. L’attribuzione di cospirazionismo ha tutte le caratteristiche di una cospirazione, usando il potere culturale dei media per deviare il discorso da temi importanti. Inaccettabile.

Una democrazia – governo di autorità con il consenso dei governati – è insignificante se non si possono sollevare ipotesi o anche sospetti su alcunché di segreto. La democrazia è preventiva, non solo punitiva a posteriori. Deve stroncare sul nascere.

E qui entra in gioco un norvegese (io) sul caso Breivik; sono semplicemente paranoide, o la mia ipotesi vale la pena di essere considerata? Si tenga conto che:

- Breivik non è stato identificato come minaccia pur avendo il porto d’armi, pur sapendolo in possesso di armi pesanti d’assalto, elmo, corpetto anti-proiettile, stabilizzatore piùsostanze chimiche per bombe ([come] McVeigh in Oklahoma), ed essendo inoltre un blogger con opinioni estremiste. Capacità e intenzione;

- Il Rapporto su quanto accadde il 22 luglio 2011 è aspramente critico sull‘operato della polizia a tutti i livelli e a tutte le sezioni – compreso il non aver bloccato le strade dopo l’attacco al governo e aver trascurato gli avvertimenti;

- Una sessione giudiziaria di 43 giorni ha permesso a Breivik di comunicare il suo atroce messaggio ai media internazionali (800 giornalisti stranieri), quasi senza nessun impedimento;

- Si suppone che egli possa inviare posta non censurata dalla prigione in tutta Europa (e nel mondo intero, presumibilmente).

Ciascuno di tali punti può essere dovuto a pura incompetenza, o anche all’intenzione di dargli mano libera. Il Rapporto rivela incompetenza a livelli inauditi, con probabilità, diciamo al 90%, mentre per l’intenzionalità allo 0,01%, trascurabile. (Supponendo la probabilità d’incompetenza in ciascun caso al 90%, la probabilità che tutti e quattro siano dovuti a incompetenza risulta (0.9)x(0.9)x(.9)x(0.9) = 0.66; e la probabilità che tutti e quattro i casi d’incompetenza fossero intenzionali risulta (0.1)x(0.1)x(0.1)x(0.1) = 0.0001, trascurabile).

Una mente sovrana dietro tutto quanto – che abbia guidato le varie incompetenze? Lasciamo aperta questa ipotesi fino a ulteriori notizie. I servizi segreti ne hanno la capacità, ma in quanto all’intenzione? Usare Breivik per fermare l’immigrazione? Impossibile? Però improbabile. È meglio atterrare sulla cospirazione strutturale non (preter-)intenzionale, soluzione sicura ma anche alquanto utile. Fino a ulteriori notizie.

Johan Galtung

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