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“Convivere è possibile”: l’esperienza delle ‘Combattenti per la Pace’ israelo-palestinesi
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Foto: L’evento al Festival del Cinema di Diritti Umani di Napoli
Lavorano insieme perché credono in un futuro di pace e dignità. Eszter Koranyi e Rana Salman sono le co-direttrici dell’organizzazione pacifista israelo-palestinesi “Combattenti per la Pace“, reduci da dieci giorni di tour in Italia, seguito in ogni tappa dall’agenzia di stampa Pressenza. La tappa finale le ha portate a Napoli, al Festival del Cinema dei Diritti Umani, dove hanno incontrato gli studenti e le studentesse di alcune scuole e una vasta platea di cittadini nella giornata del 20 novembre.
La storia dei “Combatants for Peace” inizia nel 2005, al tempo della seconda Intifada. I fondatori furono l’ex soldato Israeliano Chen Alon e l’ex prigioniero palestinese Sulaiman Katib. Inizialmente il gruppo era infatti composto da ex soldati Israeliani ed ex miliziani della resistenza armata palestinese che passarono all’azione nonviolenta. Entrambe le parti avevano compiuto un percorso di consapevolezza che li aveva portati a concludere che con la violenza non sarebbero arrivati a nessun risultato. Dopo una serie di incontri clandestini, riuscirono a costruire una situazione di tale e reciproca fiducia che portò alla fondazione dei Combattenti per la Pace. “Combatants for Peace” è quindi un movimento di base, che vede insieme israeliani e palestinesi “accomunati dallo stesso desiderio di mettere fine all’occupazione e a ogni forma di oppressione, per ristabilire un quadro di vera giustizia come condizione preliminare per arrivare alla pace”...