Come cambiare il rapporto tra diritti umani e ambiente?

Stampa

Florencia Reggiardo e Ariadna Camila Fainer Correa - Foto: CEJIL

Difendere l’ambiente e puntare ad uno sviluppo sostenibile: questa la visione che, nel 1970, guida il senatore statunitense Gaylord Nelson a dare vita alla Giornata della Terra, ricorrenza che si celebra ogni 22 aprile in tutto il mondo. Quest’anno cade in un momento storico per le Americhe: vi è attesa per il primo parere consultivo da parte della Corte interamericana per i diritti umani (IDH per la sua sigla in spagnolo, ndr) su emergenza climatica e diritti umani come richiesto da Cile e Colombia. Ce ne parlano Florencia Reggiardo, avvocata e direttrice del Programma per la Regione Andina, il Nord America e i Caraibi di CEJIL (Centro per la Giustizia e il Diritto Internazionale) e Ariadna Camila Fainer Correa, militante di Xumek

 Avvocata Reggiardo, cosa sono i pareri consultivi della Corte IDH?

Sono pareri tecnici che chiariscono gli obblighi in materia di diritti umani in relazione alle richieste che le vengono rivolte. Storicamente sono stati spesso la base per un successivo sviluppo della giurisprudenza su casi particolari di violazioni dei diritti umani, con una validità che si estende a tutti gli stati della regione. 

Qual è il loro impatto?

Possono aiutare ad accelerare alcune delle risposte ai problemi che ci troviamo ad affrontare. In questo momento la Corte IDH sta lavorando all’unico parere consultivo al mondo che affronterà l'emergenza climatica da una prospettiva di diritti umani. Stiamo vivendo un momento storico per quanto riguarda il contenzioso climatico. 

Qual è il ruolo di CEJIL?

CEJIL ha offerto un supporto tecnico a Cile e Colombia nella costruzione della richiesta che è stata presentata alla Corte. Una volta che la richiesta viene presentata, la Corte apre un processo pubblico, come l’udienza che si è celebrata a Manaus, in Brasile. Qui riceve osservazioni da altri stati ma anche da organizzazioni accademiche o della società civile. In questo caso si è registrato un record in termini di contributi. Adesso la Corte risponderà attraverso il parere consultivo – che è atteso a breve. 

Di emergenza climatica se ne parla molto. Perché inserire il tema anche nel dibattito giuridico?

Il diritto da solo non può risolvere tutto. Ma la Corte può offrire un contributo importante per lo sviluppo di politiche pubbliche in materia di emergenza climatica. Su questi temi esistono poche leggi, niente di sistematico e strutturato. È un problema che dobbiamo affrontare tutti insieme e in maniera interdisciplinare.

Una della realtà che ha partecipato all’udienza in Brasile è stata Xumek. Ariadna, vuoi parlarcene?

Xumek è un’associazione civile argentina che si dedica alla promozione e alla protezione dei diritti umani. Esiste da 17 anni e opera in particolare a Mendoza, anche se cerchiamo di avere un impatto internazionale, come nel caso della nostra partecipazione al processo di parere consultivo sull’emergenza climatica e i diritti umani. 

Cosa ti ha portata a Xumek?

Ero una loro ammiratrice fin dal primo anno dell’università. Ho iniziato a collaborare con loro nel 2020 con un tirocinio, poi ho proseguito come volontaria. Ho sempre avuto un senso di giustizia molto radicato, grazie anche a mia mamma che me l’ha inculcato. Mi sono inserita nel mondo della militanza quando avevo solo 12 anni.

Militanza, attivismo o volontariato?

A me piace usare la parola militanza perché restituisce un senso esplicitamente politico. Non stiamo solo cercando di apportare un contributo, vogliamo cambiare la società.

Soprattutto in un momento un po’ particolare per la politica, non solo in Argentina.

Stiamo tornando indietro sui diritti umani. Penso che la strategia dello shock, quella che taglia i diritti ovunque ormai sia chiara: si cerca di forzare il dibattito pubblico su discussioni che sono già state affrontate e risolte. In questo modo non ci si riesce a concentrare sul lavoro vero, come il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Dovremmo concentrarci sul futuro – come abbiamo fatto presentando le nostre osservazioni alla Corte IDH.

Qual è stato il ruolo di Xumek? 

Abbiamo lavorato in modo interdisciplinare insieme alle diverse aree dell’associazione, ponendoci domande e proponendo soluzioni ispirate a esperienze di altri paesi, convinte che fosse importante portarle all’attenzione della Corte per contribuire alla costruzione di un precedente internazionale. Ho poi avuto l’onore di rappresentare Xumek a Manaus durante l’udienza pubblica. 

Che aspettative avete?

Speriamo che i contributi che la Corte possa dare siano concreti, che possano servire come linee guida per progettare le politiche pubbliche. È importante capire il legame della giustizia ambientale o climatica con i diritti umani fondamentali, come il diritto alla vita, alla salute, all'integrità, all’acqua potabile. 

In concreto su cosa avete lavorato?

Ci siamo concentrati su due aspetti: il diritto di accesso all’informazione pubblica in materia ambientale e l’obbligo degli Stati non solo di garantire la trasparenza in modo passivo, ma di promuoverla attivamente, senza limitarsi ad aspettare che la società si mobiliti o chieda chiarimenti. È anche importante ricordare il diritto alla partecipazione pubblica in materia ambientale e la sua differenza rispetto al diritto alla consultazione previa, libera e informata dei popoli indigeni.

Di che informazioni stiamo parlando?

Si tratta di creare un registro pubblico integrale che raccolga in modo sistematico le informazioni sulle aziende che violano i diritti ambientali — e quindi i diritti umani. Oltre a questo è importante creare un registro che possa essere consultato liberamente con i responsabili di infrazioni ambientali, le denunce ambientali e una mappatura territoriale delle attività estrattive. Consideriamo il diritto all’informazione pubblica il primo passo per garantire la partecipazione e, quindi, la democrazia.

Novella Benedetti

Giornalista pubblicista; appassionata di lingue e linguistica; attualmente dottoranda in traduzione, genere, e studi culturali presso UVic-UCC. Lavora come consulente linguistica collaborando con varie realtà del pubblico e del privato (corsi classici, percorsi di coaching linguistico, valutazioni di livello) e nel tempo libero ha creato Yoga Hub Trento – una piattaforma che riunisce varie professionalità legate al benessere personale. È insegnante certificata di yoga.

Ultime notizie

L’E-Mobility in stallo?

15 Settembre 2025
La mobilità elettrica potrebbe scaricarsi: colpa di costi, filiere e infrastrutture. (Alessandro Graziadei)

Dossier/ Materie prime critiche (3)

14 Settembre 2025
La transizione energetica richiede un aumento vertiginoso della disponibilità di minerali critici come litio e rame. (Rita Cantalino)

La scheggia impazzita di Israele

12 Settembre 2025
Tel Aviv colpisce, implacabile, quando e come gli pare, nella certezza dell’impunità interna e internazionale. (Raffaele Crocco)

Eternit e panini kebab

10 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini)

I sommersi!

08 Settembre 2025
Entro il 2100 il livello marino sulle coste italiane potrebbe aumentare di circa un metro. (Alessandro Graziadei)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad