1+1=2

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Sono 1 miliardo gli affamati (FAO 2009). Sono, altre sì, 1 miliardo i “tubi digerenti” costretti a frequentare centri commerciali la domenica, a sorbirsi 4 ore di Tv spazzatura giorno ingoiando fast food. 1+1=2 miliardi di malnutriti. Un terzo d’umanità che soffre d’ “assenza d’equità” e “politiche redistributive”.

Se 1+1=2 significa che 2-1=1. Se una persona ha 2 panini ed il vicino 0 solo con la redistribuzione di un panino si avrà la sazietà di entrambi e la malnutrizione di nessuno. La redistribuzione può essere nonviolenta (politica o filantropica) o, ultima ratio, violenta. Possiamo porre ogni tipo di “divieto d'ingresso” nella terra dei due panini a chi ha fame ma non funzionerà.
Serve, quindi, risalire alle cause prime delle migrazioni epocali che sono povertà e predazione abitando i territori dello sperpero.

Contrariamente a molti colleghi accodati alla novità Obama ho seguito la campagna elettorale di John McCain. Mi trovavo a Phoenix Arizona tra i suoi fan quando ha fatto il discorso “lavorerò per voi”. Ebbene rappresenta/va l’opulenza, lo “stile di vita non discutibile”, le credit card, i Suv per la festa ed i pickup per il lavoro, rodei e “taglie grosse”, case da gioco e riserve per indiani ubriaconi, sagre e baracconi, i barbecue, pacche sulle spalle e risate grasse, sette salvifiche, vacche e beneficenza, gli uffici di reclutamento, winchester e, soprattutto, il “support our boys”. Insomma, tra i suoi fan teste vuote e dagli al gay. Certo. Si trattò di un’esigua minoranza tra i repubblicani ma affatto invisibile. Povera gente arricchita abbruttita dal lavoro. Povera culturalmente ed ora finanziariamente. Iperindebitata. Sono i brothers dei Lehman.

“Lavorerò per voi” disse McCain. C'ho creduto. Naturalmente inutili le Nazioni Unite, il multilateralismo, irraggiungibili gli obiettivi del millennio, pedanti i centri culturali, le biblioteche, le scuole. Saccenti i professori e gli opinionisti. TV e giornali spazzatura.

Far west. Questo è il nuovo orizzonte per la cooperazione internazionale. Dopo anni di rapporti nord-sud per lavare l’onta post coloniale, di reciprocità sud nord perché da soli non ce la facciamo mancando di badanti, operai e persino preti, di alleanze sud-sud affinché le energie siano endogene è giunto il tempo della cooperazione nord nord. Tra simili. Trattasi di un “atto d’amore atlantico” dopo troppe guerre predatorie perse assieme.

Trattasi di scendere, non da soli, dallo sgabello ove l’uomo bianco, anziano, occidentale s’è posto. Nuove “relazioni internazionali” per evolvere verso un nuovo umanesimo. Si tratta d’inviare/ricevere cooperanti là dove la guerra predatoria è culturalmente coltivata. Da Varese a Las Vegas. Ove l’impronta ecologica è impressionante: 4 pianeti. Ove l’operaio ha una cilindrata da bilico. Urge una cooperazione dell’acqua dolce nel cuore degli USA. Da sempre chi abita vicino l’ “acqua salata” ha più opportunità di dialogo, incontro, conoscenza, scambio maturando l’ascolto. Dai cananei ai fenici sino agli abitanti sia dell’east che west America. Ma è l’interno che preoccupa, la loro/nostra padania, il ventre molle di queste popolazioni ormai in riserva che nutrono rancore verso i sud che avanzano. Gente che vive di passato e non riesce più ad immaginare futuro.

Sono 10 le riforme che Obama ha in programma. Alla prima sulla sanità è già stato messo alle corde. L’Europa che colleziona sconfitte su sconfitte sta al palo aspettando il KO all'ultimo round. In un mondo interdipendente dovrebbe agire affrontando il toro. Cooperando là dove il sistema rigenera se stesso. Se un afroamericano è salito al potere non è affatto detto che gli elettori di quello stesso paese, peraltro specchio del nostro, siano pronti a “saccheggiare di meno” le ultime risorse ambientali. Dovremo assieme porre un limite. Iniziare una nuova cooperazione. Finalmente tra pari.

Fabio Pipinato

(Abstract dell’intervento tenuto all’incontro di Mani Tese presso la Fiera Fa' la cosa giusta - Trento)

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