Dossier - I portuali contro le guerre nel mondo. Sud Mediterraneo (4)

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Immagine da Unsplash

Le navi cariche di armi dagli Stati Uniti toccano i paesi che si affacciano nel Mediterraneo, in particolare Spagna, Marocco, Cipro, Turchia, Malta e poi spesso si dirigono verso Israele, avversati da società civile e portuali cercano di intercettare e fermare i container della morte.

Barcellona e Valencia, le navi della morte e l’embargo a metà

Nel porto di Barcellona, l’11 luglio scorso è stata bloccata una spedizione di 122 tonnellate d’acciaio prodotte dall’azienda basca Simenor, dirette all’azienda di armi israeliana Imi System, fornitrice dell'IDF. La Rete Solidale contro l’Occupazione in Palestina (RESCOP) e la Campagna “End the Arms Trade with Israel”, avevano messo in allerta che il carico sarebbe partito il 15 luglio a bordo della nave ZIM Iberia, con una sosta a Valencia.

Grazie alla pressione della società civile e dei portuali, il carico è stato sequestrato ed è tuttora in corso una indagine. La prima udienza è stata il 12 novembre scorso, alla sbarra il presidente José Antonio Jainaga Gómez, e altri due dirigenti dell'azienda siderurgica. Sono accusati di contrabbando (poiché l’azienda non aveva chiesto autorizzazione all’export) e di complicità in crimini contro l'umanità. Non era la prima spedizione. Come ha rivelato un'inchiesta di The Ditch, la compagnia basca ha inviato 239 tonnellate di barre d’acciaio alla IMI, già nell’agosto 2024, ha inviato un’altra spedizione di barre d’acciaio di oltre 219 tonnellate nel marzo 2025, e una terza spedizione a maggio 2025 che pesava 356 tonnellate. Anche il 4 giugno 2025 sono stati imbarcati a Barcellona 15 container pieni di barre di acciaio prodotte sempre da Sidenor, e destinate alla sussidiaria di Elbit System in Israele, nella nave Vela con uno scalo a Mersin (Turchia).

A metà settembre, il governo spagnolo ha approvato un decreto-legge per l’embargo di armi a Israele, ma numerose associazioni hanno sottolineato che si tratta di un “embargo parziale e pieno di eccezioni, incapace di interrompere i rapporti militari con Israele” chiedendo invece un embargo integrale e immediato. Il 25 settembre gli attivisti hanno bloccato il porto di Valencia per protesta contro le navi Maersk accusate di avere un ruolo centrale nella catena logistica del genocidio...

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