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Sovranità alimentare: un diritto per tutti
Mortalità infantile
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Il Programma Fame Zero è un insieme di azioni che saranno applicate da parte del governo brasiliano, con l'obiettivo di realizzare una vera politica alimentare che combatta concretamente la fame nel paese, in una forma realmente partecipativa. Frei Betto, il Ministro Graziano, il Vice-Ministro Botelho e il segretario esecutivo Vilarinho saranno i garanti brasiliani di riferimento per il ricevimento del denaro raccolto teso alla realizzazione del Programma Fame Zero.
Dopo aver partecipato a due viaggi ufficiali in Brasile, incontrato sei Ministri, il Consigliere del Presidente Frei Betto, il Presidente Luis Ignacio Lula da Silva e dopo aver conversato in particolare sul "Programma Fame Zero" del Governo, su stimolo e proposta di: Frei Betto, il Ministro della Sicurezza Alimentare "Fame Zero" prof. Josè da Silva Graziano, il Vice-Ministro prof. Flavio Botelho e il Capo di Gabinetto Carlyle Ramos de Oliveira Vilarinho, abbiamo deciso di istituire la:
Associazione Italiana Sostenitori "FAME ZERO"
Il Programma Fame Zero è un insieme di azioni che saranno applicate da parte del governo brasiliano, con l'obiettivo di realizzare una vera politica alimentare che combatta concretamente la fame nel paese, in una forma realmente partecipativa.
Il giorno 30 gennaio 2003, il presidente Luis Ignacio Lula da Silva ha trasformato questo Programma in un "progetto", affermando: Fame Zero non è solo dare agli impoveriti del mio paese un pesce, ma soprattutto "insegnare loro a pescare".
Mangiare è un diritto. Il cibo quotidiano non deve essere il frutto dell'assistenzialismo e nemmeno essere risultato di una
strumentalizzazione politica. Mangiare è il diritto primario di ogni cittadina e cittadino. Questo diritto deve essere garantito dallo Stato, insieme a tutta la società civile. Nel Brasile non è mai esistita una politica nazionale di sicurezza alimentare.
Per risolvere il problema "fame" in Brasile è necessario:
1- associare l'obiettivo della politica di sicurezza alimentare a
strategie di sviluppo economico e sociale che garantiscano una vera inclusione sociale;
2- creare un nuovo modello di sviluppo economico che privilegi la crescita attraverso una nuova distribuzione del reddito, privilegiando il mercato interno;
3- adottare una politica diretta a sostenere le famiglie che
giornalmente soffrono la fame e la povertà;
4- incentivare l'agricoltura familiare e l'autoconsumo alimentare,
garantire l'accesso all'acqua potabile, realizzare una riforma agraria che garantisca la funzione sociale della proprietà;
5- la fame esige una mobilitazione costante del governo centrale insieme a quello regionale e dei municipi. I comuni hanno una funzione strategica in tutto ciò essendo essi a diretto contatto con i problemi quotidiani della gente. Essi devono essere stimolati e aiutati e controllati dalla società civile esistente.
L'economia brasiliana è la quarta maggiore esportatrice di alimenti del mondo. La sua economia è forte e sufficiente per occuparsi dei bisogni della sua gente. Nonostante ciò un terzo della popolazione brasiliana ha fame.
Ora questa emergenza è stata presa in seria considerazione da parte del governo. Questa è la vera priorità del Progetto Fame Zero, pensato e voluto dal presidente Luis Ignacio Lula da Silva: realizzare una politica che garantisca a tutti i brasiliani, in forma permanente, l'accesso ad una alimentazione salutare, adeguata, ottenuta in modo sostenibile e partire dai prodotti nazionali.
Approfondimenti: 1) il sito ufficiale del progetto: www.fomezero.org.br ; 2) www.famezero.org, il sito
dell'associazione italiana di sostegno al progetto; 3)
http://fomezero.terra.com.br/publique/media/publicacoes/empresas.pdf: il
link che spiega le modalità si appoggio da parte della imprese
Sovranità alimentare: un diritto per tutti
"Fame zero. Si può. Si deve"
E' nostra intenzione e di tutti coloro che intendono aderire a questo appello fare del 16 ottobre 2003, giornata mondiale dell'alimentazione, una settimana di mobilitazione ed informazione per sostenere il diritto di ogni popolo a decidere in totale autonomia la propria politica agricola ed alimentare e di ogni cittadina o cittadino a pretendere un cibo sicuro, nutriente ed appropriato alle proprie tradizioni culturali.
In totale continuità con la giornata internazionale delle lotte contadine che si tiene ogni anno il 17 di aprile, giornata che rivendica il carattere planetario delle lotte condotte dalle donne e dagli uomini che vivono e lavorano con la terra a difesa della propria dignità, noi intendiamo promuovere iniziative di mobilitazione per trasformare il carattere ufficiale e celebrativo della giornata mondiale dell'alimentazione in una giornata della mobilitazione dei cittadini in difesa e a sostegno della sovranità alimentare e delle agricolture che si battono per fornire ad ogni cittadino del mondo un cibo qualitativamente adeguato, prodotto in modo socialmente giusto ed ecologicamente durevole
Non pretendiamo di dare disposizioni a nessuno, invitiamo tutti, a partire dai cittadini di Roma, città che ospita le quattro istituzioni internazionali (FAO, IFAD, PAM, IPGRI) a cui sono delegate le politiche e le azioni globali che dovrebbero far scomparire la fame dal Pianeta, a guardare nel proprio piatto e nel piatto del resto del Pianeta.
La insicurezza alimentare, di chi non ha abbastanza nel piatto o di chi sembra avere troppo, resta un problema di disuguaglianza e di diritti negati.
Siamo convinti che occorre affermare questi diritti con le lotte nei campi, nelle foreste, sui mari ma anche nelle città dove une minoranza, al nord come al sud, per un profitto immediato e spesso privo di prospettive tenta di trasformare il cibo in merce riducendo continuamente la sicurezza alimentare di ognuno di noi.
Prepariamo una settimana di iniziative dall' 11 al 16 ottobre, nella città di Roma, perché l'agricoltura è un problema di tutti e non possiamo permettere che la fame, l'insicurezza alimentare siano invece considerati questioni da specialisti.
Nel 1978 il nostro presidente della Repubblica Sandro Pertini si rivolse agli italiani evocando "lo svuotamento degli arsenali e il riempimento dei granai", evidentemente la storia non e' andata come egli sperava, ma all'inizio del 2003 il neo-presidente del Brasile Lula da Silva, si presenta al suo paese ed al mondo intero con la riduzione delle spese militari del Brasile ed il lancio della campagna "fame zero" avviando programma realistico e concreto prima di tutto per combattere la fame combattendo le ingiustizie sociali, riproponendo una strada percorribile per un giusto rapporto tra nord e sud.
Come dimostra il presidente Lula la politica può affrontare il problema dell'insicurezza alimentare, così come può affrontare il problema della povertà e delle ingiustizie. Questa è anche la nostra convinzione.
La politica è prima di tutto il protagonismo di quanti pensano che mondi diversi siano in movimento, stiano nascendo dalle mille esperienze di resistenza e di costruzione di alternative che riescono a mettere insieme un pranzo con una cena, difendendo il diritto ad un cibo sano, sicuro, culturalmente appropriato.
Ridiamo centralità ad una agricoltura capace di sconfiggere la fame e la povertà, diamo centralità ad una politica internazionale che riduca la produzione di armi e lo scatenamento di conflitti nei paesi del sud del mondo ed aumenti il sostegno all'affermazione dei diritti fondamentali, prima di tutto quello al cibo ed alla sua produzione.
Mettiamo la solidarietà al primo posto dell'azione della società civile.
Questa anno il 16 ottobre, giornata mondiale dell'alimentazione, sarà il culmine di una settimana di iniziative da tenere a Roma, perché
"Fame zero. Si può. Si deve"
Centro Internazionale Crocevia
GREENPEACE Italia
Verdi Ambiente Società
Associazione Italiana Agricoltura Biologica
Associazione Rurale Italiana