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Kenya: ucciso il missionario p. Bertaina, forse per tentativo di rapina
Missionari
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Questa mattina prima di mezzogiorno, secondo quanto riferito dall’agenzia Misna, padre Giuseppe Bertaina, missionario della Consolata di 82 anni, è stato ucciso a Langata, nell'Istituto di Filosofia della sua congregazione, presso la capitale keniana Nairobi. Secondo una prima ricostruzione, due ladri sarebbero entrati nell'ufficio dell'amministratore e, dopo averlo picchiato e legato, gli avrebbero tappato la bocca provocandone la morte per soffocamento.
La dinamica della morte del missionario ucciso a Langata, a una ventina di chilometri da Nairobi è stata confermata alla Misna da padre Luigi Anataloni, confratello della vittima, contattato nella capitale keniana. "Il cadavere è stato scoperto da uno dei circa 300 studenti della struttura, che si era recato in amministrazione per richiedere dei documenti" - ha detto il missionario, precisando che "ad una prima analisi, l’omicidio sembra essere frutto di un tentativo di rapina: siamo all’inizio del trimestre e i ladri avranno pensato di trovare, nella sede dell’istituto le quote di iscrizione degli studenti, senza sapere che i pagamenti vengono effettuati tramite assegni e che non ci sono contanti nell’ufficio". "Padre Giuseppe era una persona buona, generosa, che ha dedicato tutta la sua vita all'insegnamento" - ha commentato padre Giuseppe Ettorri dalla Casa Generalizia dei Missionari della Consolata.
"Il suo corpo è stato da poco trasportato all’obitorio di Nairobi per l’identificazione, la polizia ci ha reso noto di aver già avviato le indagini", - ha affermato padre Jackson Murugara, uno dei confratelli di Giuseppe Bertaina. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima sarebbe stata uccisa per soffocamento dagli assalitori, fuggiti senza essere identificati. "L’area è ricca, non ci sono slums (così vengono chiamate le baraccopoli di Nairobi, ndr) per questo ritengo che gli assalitori debbano provenire da una zona lontana" - ha aggiunto. Sempre stando a quanto dichiarato da Murugara, è la prima volta che nel seminario di Langata avviene un fatto di sangue. Finora, nella struttura non si erano mai registrati neanche episodi di violenza, piuttosto comuni nella capitale keniana che ospita alcune tra le maggiori baraccopoli del Paese.
Nato il 3 ottobre 1927 a Madonna dell’Olmo, in provincia di Cuneo, padre Bertaina si trovava in Kenya dagli anni ‘50, dove ha sempre insegnato, formando generazioni di studenti, soprattutto tra la popolazione kikuyu. È stato preside al St Mary’s Secondary School di Nyeri, a all’Istituto Tecnico di Sagana, e dall’inizio degli anni ‘90 aveva contribuito alla fondazione dell’Istituto di Filosofia (Consolata Philosophicum). A Langata vi è un'altra concentrazione di istituti religiosi cattolici, tra cui l'Università Cattolica di Nairobi: si tratta di un contesto che ha visto di recente una crescita esponenziale della popolazione che vive in baraccopoli e che ha superato il 65 per cento del totale.
Il missionario era tornato in Italia due anni fa per festeggiare il suo 80° compleanno e sarebbe dovuto rientrare in Italia per le scorse festività natalizie, ma poi tutto era saltato. Più volte si era detto preoccupato con i familiari perché temeva lo scoppiare imminente di conflitti armati in Kenya, ma ultimamente il nipote lo aveva sentito più tranquillo: “Mi aveva detto che la situazione semprava migliorata, non ci attendevamo di certo una notizia così drammatica” - ha riferito a Cuneocronaca il nipote Carlo sottolineando la "forte passione" dello zio missionario per l’Africa e il desiderio di dedicare la sua vita a favore delle popolazioni locali.
Nel 2008 sono stati 20 i missionari uccisi nel mondo, secondo i dati divulgati dall'agenzia Fides, e diversi di loro per mano di rapinatori. Tra gli altri, proprio in Kenya, nell'isola di Lamu, hanno perso la vita in circostanze analoghe padre Brian Thorp, inglese, dei missionari di Mill Hill, e padre Michael Kamau Ithondeka, keniano, vicerettore del seminario di Tindinyo. [GB]