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Brasile: ucciso don Ruggero Ruvoletto per 15 euro, arrestate tre persone
Missionari
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La redazione di Unimondo è vicina a tutti i missionari Fidei donum della diocesi di Padova per la scomparsa violenta del loro “già” direttore del Centro Missionario Diocesano don Ruggero Ruvoletto ucciso da balordi con un colpo alla testa nella sua canonica. L’omicidio per un furto di 15 euro è accaduto sabato scorso nella periferia estrema di Manaus, capitale dell’Amazzonia- Brasile. Tre persone di identità per ora sconosciuta sono state arrestate nel mattino di domenica 20 settembre. A Padova l’Assemblea Missionaria diocesana titolata “vangelo senza confini” ha dedicato l’intero pomeriggio a colui che è stato il suo “animatore” per ben 8 anni.
Noi che lo conoscevamo di persona per averlo più volte incontrato accanto ai missionari di Nyahururu – Kenya, sottoscriviamo le parole del Vescovo di Padova Antonio Mattiazzo: “don Ruggero era uomo e prete di animo buono, sereno, sempre sorridente e di una disponibilità totale” come ha dimostrato il suo accogliere subito la proposta del vescovo di Pesqueira Francesco Biasin di lavorare al confine con la foresta amazzonica, là dove i preti locali non andavano. Il ricordo più intenso è questa grande disponibilità e apertura di cuore".
Il Vescovo Biasin aggiunge “«Non ho potuto trattenere le lacrime perché è un dolore grande quello che provo per quanto è accaduto a don Ruggero. Un uomo che ho sempre considerato un fratello e un amico. Recentemente l’ho sentito sereno e gioioso. Gli inizi non erano stati facili: si doveva inserire in un ambiente difficile di grande degrado, con occupazione disordinate di nuovi terreni ai margini della foresta. Ultimamente la criminalità si era fatta molto aggressiva. Un vescovo locale era stato sequestrato per alcuni giorni dai banditi, mentre altre cinque case di religiosi della diocesi erano state assalite e derubate. La questione della sicurezza sta diventando motivo di forti proteste e la stessa Chiesa locale sta alzando la voce perché le autorità rafforzino i controlli. Le periferie stanno raccogliendo il disagio sociale di quanti cercano un futuro migliore nella città. Don Ruggero – conclude mons. Biasin – nonostante tutto questo stava intravvedendo delle prospettive per il suo lavoro. Ora tutto si è interrotto in modo crudele. È il destino che può travolgere la gente che vive in queste terre. Un destino che i missionari condividono in tutto, senza privilegi».
Un altro missionario padovano era stato ucciso quasi un quarto di secolo fa in Brasile, in tutt’altre circostanze e tutt’altro luogo. Il 24 Luglio 1985, a Cacoal, nello stato di Rondonia, Ezechiele Ramin, più noto come padre Lele, era stato assassinato per la sua azione in difesa degli Indios Suruì e dei “sem terra”. Nato a Padova nel 1953, dopo aver fatto parte dell’associazione “Mani Tese” ed essere stato attivo anche in piccoli centri veneti come Montagnana e Monselice, era diventato missionario comboniano nel 1972 raggiungendo il Brasile nel 1984.
Altro territorio. Altro continente. Dal 28 settembre al 3 ottobre a Trento avrà luogo “Sulle rotte del mondo”. Ben 75 missionari faranno ritorno tra le loro montagne per testimoniare la solidarietà. Secondo i promotori del “grande ritorno” il Presidente del Trentino Lorenzo Dellai ed il Vescovo Luigi Bressan sarà un’occasione per conoscere esperienze, difficoltà, progetti, sogni e magari anche fallimenti. Da loro ci attendiamo quegli spunti e quegli stimoli che ci aiutino a meglio rapportarci con le terre di missione e con i problemi del riscatto sociale di quelle popolazioni. Un investimento per travolgere i giovani con la solidarietà che contraddistingue molti missionari. Don Ruggero in primis.
La redazione di Unimondo