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Italia: liberata Giuliana Sgrena, morto il mediatore
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Giuliana Sgrena è stata liberata a Baghdad mentre rimangono nelle mani dei sequestratori Florence ed Hussein. 'E' una giornata eccezionale'' è stato il commento del padre di Giuliana che ha saputo la notizia nella sua casa a Masera (Verbania). Ma mentre era a bordo dell'auto che la accompagnava all'aeroporto una pattuglia americana ha aperto il fuoco. Lei sta bene, ma ci sono dei feriti". Questo è quanto ha dichiarato Gabriele Polo che ha avuto un incontro urgente con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Sembra che un carroarmato Usa abbia sparato per errore contro l'auto dove si trovavano Giuliana Sgrena e il funzionario italiano utilizzato come mediatore per la liberazione della giornalista. Il mediatore è morto, e la Sgrena è stata ferita, insieme a un altro funzionario.
La notizia della liberazione di Giuliana Sgrena irrompe al congresso di Rifondazione Comunista e viene accolto da un boato di gioia. Tutti i delegati scattano in piedi, applaudono, gridano il nome di Giuliana. Anche Bertinotti e gli altri dirigenti del partito si alzano per applaudire. Poi prende la parola Luciana Castellina, a nome del "Manifesto": "La prima cosa che si puo' dire - dice con voce commossa - e' che il congresso di Rifondazione ha portato fortuna".
"E' una notizia che ci riempie di gioia. Una giornalista capace e autorevole è stata restituita al suo lavoro, alla sua famiglia e alla sua vita". Cosi' Piero Fassino ha commentato la notizia della liberazione di Giuliana Sgrena. Applausi anche a Sanremo nella sala stampa dell'Ariston.
Da tutte le organizzazioni che in questo mese avevano tenuto viva l'attenzione e la mobilitazione per Giuliana arrivano parole di commozione e felicità. 'E' una notizia che ci rende felici' ha dichiarato Marco Bertotto, presidente di Amnesty International. 'Ora auspichiamo che la stessa felice sorte riguardi le decine e decine di iracheni e stranieri ancora sotto sequestro'. Patrick Sabatier, della redazione di Liberation si augura che possa avvenire ''lo stesso per Florence'', l'inviata del quotidiano francese rapita in Iraq il 5 gennaio scorso. ''In ogni modo - ha aggiunto Sabatier - le due vicende erano molto diverse. Si sapeva che nel caso di Giuliana la cosa poteva risolversi felicemente e abbastanza rapidamente come era successo con le due Simone. Si sapeva anche che da qualche giorno i nostri amici del Manifesto avevano ricevuto delle buone indicazioni. La notizia della liberazione di Giuliana non ci sorprende - ha concluso Sabatier - siamo molto contenti''. [AT]
Fonti: Per Giuliana