I risultati dello sciopero dei telespettatori

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Quasi un milione di telespettatori in meno tra le 20.30 e le 22.30 di sabato 11 dicembre. La terza edizione nazionale dello Sciopero dei Telespettatori ha stimolato un dibattito di eccezionale ampiezza e valore sulla fruizione televisiva ed il successo più grande è stato proprio parlare di tv senza scendere nel merito dei palinsesti ed eludendo quell'effetto "cassa di risonanza" che impenna gli indici di ascolto. Non senza una certa soddisfazione, per la prima volta, lo Sciopero ha destato reazioni positive e negative, in diversi personaggi televisivi.

I risultati
Lo Sciopero non ha sottratto un milione e mezzo di telespettatori al piccolo schermo. L'obiettivo era troppo ambizioso per un'iniziativa nata da un piccolo gruppo di persone che da anni, a Milano, produce critica e idee. Senza il sostegno iniziale di istituzioni e grandi movimenti di pensiero, la protesta ha subito accolto il consenso di migliaia di persone in tutta Italia, ha smosso associazioni e federazioni nazionali, luoghi simbolo della cultura e dell'arte. Secondo le prime stime, poco meno di un milione di persone ha intenzionalmente spento la tv e, telecomando alla mano, ha girato per musei e teatri, per concerti e mostre, godendo di un week end di astensione dal piccolo schermo e di riscoperta della città.
Il Syndacato si rivolge inoltre all'Auditel per chiedere un'attenta analisi degli indici di ascolto di sabato sera, in prime time. Stando a dichiarazioni spontanee pervenute al coordinamento nazionale delle adesioni, almeno tre "famiglie Auditel" hanno infatti aderito allo sciopero.

La collaborazione con le istituzioni
Sempre più assessorati di grandi e piccoli comuni, senza distinzioni politiche, aderiscono allo Sciopero, rappresentando istituzionalmente centinaia di migliaia di cittadini ai quali sono state offerte per tutto il fine settimana concrete alternative alla televisione.
Per il prossimo sciopero nazionale potremo forse contare sull'adesione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che in data 9 dicembre ci ha gentilmente scritto:
"In conclusione, nel ribadire l'interesse di massima per l'iniziativa di codesta Associazione che è stata portata a conoscenza a livello nazionale, si rinvia la possibilità di accogliere quanto richiesto autorizzando l'ingresso nei musei statali a pagamento ridotto a chi si presenta singolarmente con un telecomando TV in mano, ad una prossima occasione in cui l'iniziativa stessa verrà riproposta con margini di tempo però più ampi che consentano l'esame e le valutazioni del competente Comitato di questa Amministrazione..."

Gli investimenti pubblicitari
Piazze, cinema, musei e teatri pieni, eventi e feste con folle di telespettatori in sciopero interessano anche da un punto di vista del marketing; le aziende che spendono in pubblicità televisiva potranno in futuro, in occasione dello Sciopero dei Telespettatori, investire più volentieri in attività sociali e progetti culturali. Il Syndacato in cerca di sponsorizzazioni si rivolge così alle piccole, medie e grandi aziende italiane e straniere.

Il futuro
I tempi sono maturi per un'autocritica costruttiva da parte di chi fa televisione, per una presa di posizione da parte delle istituzioni e per una sana astensione da parte di tutti i privati cittadini. Fin da ora il Syndacato dei Telespettatori sarà attivo nella ricerca di nuove adesioni e coordinerà le sezioni locali nate spontaneamente su tutto il territorio nazionale per organizzare agitazioni a livello locale. Lo Sciopero Nazionale dei Telespettatori è così un'iniziativa destinata a crescere e rinnova l'appuntamento al prossimo luglio, a elezioni passate, quando il dato di non ascolto di un milione e mezzo di non telespettatori verrà raggiunto e superato.

Alcuni numeri
Teatri e musei, cinema ed esercizi commerciali, amministrazioni pubbliche e privati cittadini. Le numerose adesioni pervenute al coordinamento dello Sciopero Nazionale dei telespettatori confermano una partecipazione eterogenea e la diffusione su tutto il territorio nazionale dell'iniziativa.
200 cinema, 130 teatri e 100 musei hanno offerto biglietti ridotti
450 tra negozi, bar, ristoranti e locali hanno riservato sconti ed omaggi
3000 famiglie hanno dichiarato la loro adesione, tra le quali 3 famiglie auditel
45 amministrazioni pubbliche hanno sostenuto lo sciopero con iniziative proprie

Fonte: Sciopero dei Telespettatori

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