WITFOR 2012: informatica per lo sviluppo umano

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Si terrà a New Delhi la quinta edizione del WITFOR, il Forum internazionale della Tecnologia informatica, organizzato ogni due anni dall’International Federation for Information Processing (IFIP), in partenariato con il Governo del paese ospitante, in questo caso il Ministero indiano per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), e con il supporto dell’UNESCO. Professionisti, accademici, ricercatori, decisori politici, imprenditori sociali e operatori del settore privato, provenienti da tutto il mondo, si daranno appuntamento nella capitale indiana dal 16 al 18 aprile per condividere idee, articoli scientifici, politiche e buone pratiche sull’utilizzo delle TIC in campo socio-economico, con il fine ultimo di contribuire all’elaborazione di strategie per le economie emergenti e del Sud del Mondo.

Centrato sulle sfide da cogliere per utilizzare al meglio le enormi potenzialità delle TIC nella promozione di uno sviluppo umano sostenibile, il Forum di quest’anno si svolgerà attorno a quattro sessioni tematiche: agricoltura, istruzione, salute ed e-governance. Le TIC, se adattate alla specificità del contesto culturale, politico e sociale e alla qualità delle infrastrutture disponibili, possono fare la differenza nella vita delle persone. Possono, per esempio, contribuire al raggiungimento della sicurezza alimentare e all'accesso universale a un'istruzione di qualità, facilitare l’attuazione di piani di salute pubblica e avvicinare le istituzioni ai cittadini. I contadini delle aree isolate, muniti di telefoni cellulari, possono ricevere previsioni meteorologiche sempre più accurate, consigli tecnici, informazioni sui prezzi di mercato dei prodotti della terra e dati sulla fertilità del suolo registrati attraverso la mappatura digitale del terreno. In campo educativo, le TIC permettono di digitalizzare libri, materiale didattico e documenti, proporre nuove tecniche di valutazione, diversificare i metodi di insegnamento e dare agli studenti la possibilità di studiare a distanza e apprendere competenze professionali in modo interattivo.

La telemedicina agevola la diagnosi e la cura di pazienti che si trovano in aree prive di adeguate strutture sanitarie e personale specializzato, facilita la messa in rete di competenze e lo scambio tempestivo di informazioni, nonché il controllo della diffusione delle epidemie attraverso sistemi avanzati di monitoraggio, allerta e risposta rapida. Infine, svariate sono le applicazioni sul piano della governance, come per esempio la possibilità di portare i servizi pubblici direttamente a casa dei cittadini, sviluppare l’e-procurement e il commercio elettronico, creare database biometrici e rendere più trasparenti i processi democratici, per esempio permettendo di raccogliere segnalazioni di irregolarità durante le elezioni.

Di tutto ciò si discuterà nella tre giorni dedicata a tecnologia e sviluppo umano, un binomio che calza a pennello all’India, dove secondo uno studio dell’Università delle Nazioni Unite, sono più le persone che hanno accesso a un telefono cellulare che a un gabinetto e a servizi igienici. Superpotenza informatica, con una internet economy che contribuisce per il 4 percento al PIL nazionale ed è la seconda per crescita annua (23 percento) tra i paesi del G-20, superata per un punto solo dall’Argentina, la popolosa democrazia è al contempo patria di 360 milioni di poveri e contenitore di vivaci movimenti sociali legati al diritto alla comunicazione, da quello che ha portato alla legge sul diritto all’informazione nel 2004 (RTI Act), al movimento delle radio comunitarie e del software libero. Nonostante l’economia della tigre asiatica prosperi a un ritmo dell’8 percento e si preveda che nei prossimi 25 anni crescerà più velocemente di ogni altro paese, dai benefici del boom economico restano tagliati fuori ancora vasti segmenti della società. L’India è al 134° posto su 187 paesi inseriti nel ranking internazionale dello sviluppo umano e deve fare i conti con un vistoso divario tra ricchi e poveri, infrastrutture e servizi pubblici insufficienti a soddisfare le esigenze di oltre un miliardo di persone, un 21 percento di popolazione denutrita, una mortalità infantile di 66 decessi su mille nati vivi, una corruzione dilagante e una disuguaglianza tra uomini e donne tra le più alte al mondo.

Daniela Bandelli

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