Mine: vertice mondiale Bangkok e presentato il rapporto annuale

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Inizia oggi a Bangkok, in Thailandia, il quinto vertice mondiale sulle mine antiuomo. Al summit, che si protrarrà per cinque giorni, partecipano i Paesi che hanno sottoscritto il "Trattato di Ottawa", una convenzione siglata nel dicembre 1997, che vieta la fabbricazione e l'uso delle mine antiuomo e che prevede la distruzione entro 4 anni dall'entrata in vigore dello stesso (marzo 1999) di tutti gli arsenali presenti sul territorio mondiale.

Intanto la Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antipersona ha presentato l'edizione 2003 del Landmine Monitor Report, rapporto annuale sulla presenza di mine anti-persona nel mondo. Secondo i dati del rapporto l'utilizzo mondiale delle mine anti-persona è fortemente diminuito negli ultimi anni mentre i finanziamenti internazionali per i programmi di sminamento sono aumentati del 30%.

Durante il 2002, tuttavia, sono stati registrati nuovi casi di vittime in 65 paesi di cui solo 24 in guerra. Solo il 15% delle vittime registrate è stato identificato come personale militare. Per il restante 85% si è trattato di civili. Si calcolano 15-20.000 vittime nel corso del solo 2002. Il maggior numero di vittime si sono registrati in Cecenia (5695) ed in Afghanistan (1286). L'uso di mine, per quanto in diminuzione, è ancora assai diffuso.

Gli arsenali di molti paesi rimangono inoltre ancora stipati di mine: 200 milioni negli arsenali di 78 paesi al mondo. Nell'ultimo anno comunque 18 stati hanno completato la distruzione della proprio dotazione di mine tra questi anche l'Italia. La distruzione degli arsenali assieme alla messa al bando del commercio e della produzione sono i punti cardine della Convenzione di Ottawa per la messa al bando delle mine. La convenzione è stata firmata, allo stato attuale, da 136 paesi, 47 stati tra cui tre dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (Cina, Russia e Stati Uniti) non hanno per il momento aderito alla convenzione.

Buone notizie sul fronte della bonifica delle aree minate, nel corso di quest'anno sono aumentati del 30% i finanziamenti per le attività di sminamento raggiungendo la cifra di 309 milioni di dollari. Gran parte dell'aumento è stato destinato all'Afghanistan ma anche Vietanm ed Angola hanno ricevuto aumenti significativi per le opere di bonifica. Secondo International Campaign to Ban Landmines, l'organizzazione internazionale che stila il rapporto annuale, nonostante l'aumento dei finanziamenti, ancora molti fondi saranno necessari nei prossimi anni per portare globalmente a compimento le opere di bonifica. [DS]

Fonti: International Campaign to Ban Landimnes, Campagna Mine;

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