Dossier/ European Media Freedom Act: luci e ombre per i giornalisti

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Foto: ShareGrid da Unsplash.com

Rush finale per l’European Media Freedom Act (Emfa), la legge Ue sulla libertà e la trasparenza dei media. La plenaria del Parlamento europeo ha adottato il 3 ottobre 2023 la sua posizione sull’Emfa con 448 voti a favore, 102 contrari e 75 astensioni. Dal 18 ottobre inizieranno le trattative con il Consiglio europeo.

La Commissione europea aveva adottato il 16 settembre la proposta di regolamento. Oltre al nuovo insieme di norme per proteggere il pluralismo e l’indipendenza dei media nell’Ue, la Commissione ha adottato una raccomandazione complementare per incoraggiare le garanzie interne per l’indipendenza editoriale.

In questo dossier si analizzano i tratti salienti dell’atto e si sottolinea il nodo degli spyware, segnalato da associazioni e media come il più controverso.

L’European Media Freedom Act regolerà: la tutela dell’indipendenza editoriale: il regolamento imporrà agli Stati membri di rispettare l’effettiva libertà editoriale dei fornitori di servizi di media e di migliorare la protezione delle fonti giornalistiche. Inoltre, i fornitori di servizi di media “dovranno garantire la trasparenza della proprietà divulgando pubblicamente tali informazioni e adottare misure volte a garantire l’indipendenza delle singole decisioni editoriali”; nessun uso di spyware contro i media: il Media Freedom Act prevede forti garanzie contro l’uso di spyware contro i media, i giornalisti e le loro famiglie, ma non ci sono limitazioni assolute; media di servizio pubblico indipendenti: laddove esistono media di servizio pubblico, i finanziamenti forniti dovrebbero essere adeguati e stabili, “al fine di garantire l’indipendenza editoriale”...

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