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L'opposizione vince in Gambia
dal blog "Codice deontologico dei giornalistə"
Il 1° dicembre si sono tenute in Gambia "libere" elezioni, così le ha volute l'oramai ex presidente Yahya Jammeh. "Libere" dagli osservatori internazionali, banditi dal paese, e "libere" da internet che è stato bloccato durante il giorno precedente il voto. Ma non è servito! La libertà ha un altro colore. “We are free. We won’t be slaves of anyone”. Siamo liberi, gridano i gambiani, non saremo schiavi di alcuno!
P. non ci crede. "Barrow ha vinto. Jammeh ha perso, ha perso. Quasi non ci credo". P. me lo dice a braccia levate, come i giovani di questa foto scattata sulle vie di Banjul. Sorride. Sorride. Chi, come P., è nato negli anni Novanta, non ha visto altro: il presidente da ventidue anni è stato lui, Yahya Jammeh.
Coetanei, classe 1965, ma distanti per formazione, professione, visione di futuro. Barrow, immobiliarista titolare della Majum Real Estate, uomo d'affari che ha fatto fortuna. Jammeh, politico e presidente autoritario dall'età di ventinove anni. Probabilmente nessuno se lo aspettava, ma il quasi sconosciuto, con un 45,5% di voti ha battuto colui che era certo di vincere per la quinta volta, ma che non ha superato il 36,7% di preferenze. Il 17% è andato a Mammah Kandeh, il terzo candidato alla presidenziale. A conti fatti, su 900 mila aventi diritto al voto (la popolazione totale è poco meno di due milioni di abitanti), la partecipazione è stata del 65%.
L'eredità è pesantissima. C'è un paese da ricostruire, ricompattare, riconciliare. I gambiani e le gambiane se lo meritano: nuove politiche e nuovi investimenti nei settori strategici quali istruzione, sanità, infrastrutture (non solo quelle per il turismo già fiorenti). C'è bisogno di ricostruire uno stato di diritti, dove al centro viene riposizionata la persona e la comunità. Democrazia è la parola chiave, espressa con forza da chi, elettore, si è recato alle urne per mettere fine ad una delle più atroci e deliranti dittature del continente africano. C'è chi già si sta chiedendo quale effetto potrebbe avere questa nuova presidenza sull'Italia e sugli arrivi di cittadini gambiani in fuga che, con un'importante frequenza, approdano sulle coste della penisola.
Commenti
Sembrava troppo facile
Lunedì, 12 Dicembre 2016 14:22:08
Sara Bin