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“Donna al volante…” chissà se in Africa…
dal blog "Codice deontologico dei giornalistə"
Non ci crederete, ma anche in molti paesi africani i taxi viaggiano sulle due ruote: trasportano merci, ma sopratutto persone o meglio persone e merci. Sono i moto taxi: convenienti, rapidi, non sicurissimi, anche se gli sforzi per renderli tali ci sono. Zemidjan in Benin, clando in Ciad, Kabou-Kabou in Niger, boda-boda in Kenya. Chi li guida sono generalmente uomini, ma la professione di autista attira sempre più le donne. A Nairobi sono numerose ad aver deciso di sfidare i pregiudizi per riuscire a salire in sella. Devono lottare per veder accettata la loro scelta con la convinzione che non esistono lavori adatti alle donne e lavori adatti agli uomini. Forse più prudenti dei compagni maschi, le donne nella capitale keniana interrompono il servizio alle 18, mentre alcuni autisti fanno anche il servizio notturno. L’insicurezza e i pericoli però non fanno differenze di genere: i decessi dei motociclisti incidono per oltre il 10% sui morti delle strade, in alcune città si arriva al 13-15%. C’è da lavorare molto sull’educazione stradale, sul tipo di carico che una moto dovrebbe portare, sullo stato di salute dell’autista, ecc. La vita vale di più di una corsa.
(Foto: http://www.monitor.co.ug/)
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