Ong: le politiche del Fondo monetario diffondono l'Aids

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Le restrizioni alla spesa sanitaria imposte da Banca mondiale e Fondo monetario internazionale (FMI) ai Paesi del Sud del mondo costituiscono un impedimento alla lotta contro l'Aids. Lo afferma il rapporto "Blocking Progress" che verrà presentato domani da quattro importanti Ong internazionali a Washington alla vigilia del summit congiunto di BM e FMI. Il Rapporto esplicita che la lotta contro l'Aids/Hiv è ostacolata dai piani di aggiustamento strutturale imposti da Banca mondiale e Fondo monetario internazionale per contenere la spesa pubblica e l'inflazione nei Paesi in via di sviluppo. Tra i vari esempi riportati vi è quello del Kenya dove più di 4000 infermieri disoccupati non possono essere assunti perchè il Paese africano deve rispettare i parametri di spese sociali imposti dalle due istituzioni finanziarie internazionali.

Le quattro organizzazioni, ActionAid International Usa, Global AIDS Alliance, Student Global Aids Campaign e Results da tempo attive nella lotta contro l'Aids/Hiv, sostengono che le politiche di contenimento dell'inflazione definite da BM e Fmi devono essere poste sotto esame e portate all'attenzione della comunità internazionale se si vuole che le nazioni maggiormente colpite dalla malattia possano efficemente combatterla.

 

- Il testo completo del Rapporto "Blocking Progress" (in pdf)
- Aids channel

Durante l'ultima Conferenza internazionale sull'Aids, tenutasi a Bangkok (Thailandia) esperti delle Nazioni Unite hanno valutato in 20 miliardi di dollari i finanziamenti necessari in tre anni ai Paesi in via di sviluppo per combattere la malattia. Ma le organizzaioni sostengono che molti Paesi saranno riluttanti ad accettare questi finanziamenti perchè rischierebbero di superare le quote di spesa pubblica definite da BM e Fmi: un fatto che li escluderebbe dal ricevere i prestiti delle due istituzioni finanziarie. La questione si è presentata lo scorso anno quando il Ministro delle Finanze ugandese ha cercato di bloccare un fondo di 52 milioni di dollari del "Global Fund per Aids, tuberculosi e malaria" per il timore di superare il tetto di spese per la sanità stabilito dal FMI.

Va ricordato che la Banca mondiale, che è una della fonti principali per i finanziamenti allo sviluppo di molti Paesi poveri, condiziona i propri prestiti all'adempimento da parte di un Paese delle condizioni definite dal Fmi. Il Rapporto chiede alla Banca Mondiale di non collegare i propri prestiti all'approvazione del Fmi. "Questi rapporto dovrebbe scuotere tutti coloro che si dicono allarmati dall'impatto dell'Aids sullo sviluppo e la stabilità" - afferma il dottor Paul Zeitz, direttore esecutivo di Global AIDS Alliance. "Mostra il prezzo terribile che ciascuno di noi potrebbe finire col dover pagare se la rigida osservanza dell'ortodossia economica finisce col prevalere sul buon senso".

Più di tre milioni di persone sono morte lo scorso anno a causa della malattia che - secondo i dati delle agenzie Onu - provoca 9000 morti al giorno. Tre quarti delle vittime si trovano nell'Africa sub-sahariana, ma il virus si sta diffondendo rapidamente anche in India, Cina, Russia e in vari Paesi dell'Est europeo. [GB]

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