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Aids: pressioni Usa sul governo thailandese e proteste
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"Nell'ambito degli Accordi del libero commercio (Free Trade Agreement-FTA), l'amministrazione Bush sta facendo pressioni sul governo della Thailandia per rafforzare la protezione della proprietà intellettuale dei medicinali prodotti dalle multinazionali farmaceutiche": una pressione che "minaccia i programmi per la cura dell'Aids che la Thailandia sta attuando con successo" - denuncia un Rapporto dell'Oxfam presentato alla XV Conferenza Internazionale sull'Aids in corso in questi giorni a Bangkok.
"Intensificare i programmi di cura dell'Aids significa per la Thailandia poter aver accesso ai farmaci generici dei medicinali protetti dalle patenti (intellettuali): altrimenti uno dei migliori esempi di lotta alla malattia rischia di finire nel nulla" - afferma il dottor Mohga Kamal Smith di Oxfam. In Thailandia si verificano ogni anno 29mila nuovi casi di Hiv/Aids e circa 4200 di essi riguardano i bambini. "L'accesso a medicinali con prezzi accessibili è una componente essenziale della strategia del governo per poter fronteggiare la malattia e prevenire la diffusione dell'epidemia" - nota il Rapporto di Oxfam. I costi per acquistare medicinali non generici finirebbero per raddoppiare o addirittura triplicare la spesa dei programmi di cura, sottolinea l'Oxfam che chiede all'amministrazione Usa di interrompere le pressioni sulla Thailandia e di sostenere i programmi thailandesi per la cura dell'Aids.
"Gli Stati Uniti devono guidare la lotta contro l'Aids con lo stesso impegno che mostrano nel finanziare la guerra al terrorismo e alle armi di distruzione di massa" - ha detto alla Bbc, Kofi Annan. Il Segretario generale dell'Onu ha ribadito che Washington non contribuisce abbastanza al Fondo globale, l'organismo che raccoglie i finanziamenti per i programmi sull'Aids, tubercolosi e malaria. ''Sentiamo parlare molto di terrorismo e siamo preoccupati per le armi di distruzione di massa perchè potenzialmente possono uccidere migliaia di persone. Abbiamo un'epidemia che sta uccidendo milioni di persone. E quale è la risposta?'' - ha detto polemicamente Annan a margine della Conferenza internazionale sull'Aids di Bangkok.
Nella giornata inaugurale, il Thai Drug Users Network e altre associazioni internazionali hanno promosso una manifestazione per chiedere accesso ai medicinali. Nel pomeriggio si è svolta inoltre una contestazione a sostegno del Fondo Globale: cartelli enormi con le facce di Bush, Blair, Chirac e Berlusconi sono state inondate di vernice rossa per i tagli al Fondo Globale. Un gruppo di attivisti ha inoltre promosso una contestazione di fronte allo stand della GlaxoSmithKline (GSK), per richiamare la multinazionale a mantenere la promessa di fornire al Sudafrica la formula dei propri medicinali antiretrovirali per produrre farmaci generici.
"Chiediamo che la Conferenza concentri l'attenzione sul problema delle cure ai malati di Aids/Hiv dei Paesi poveri, invece che sugli affari" - ha dichiarato a Ipsnews Kamol Upakeaw, presidente del Thai Network for People Living with Hiv/Aids. Sono infatti ancora esorbitanti i costi delle terapie di seconda linea per i pazienti che mostrano resistenze ai farmaci di prima linea - sottolinea un comunicato di Medici senza Frontiere che definisce "una tragedia" il fatto che solo il 7% di coloro che hanno urgentemente bisogno dei farmaci li stiano ricevendo. L'associazione denuncia inoltre che le multinazionali farmaceutiche ed i governi stanno ignorando la necessità di sviluppare terapie e strumenti diagnostici contro l'Hiv/Aids appositamente per i bambini. Nei Paesi in via di sviluppo sono almeno 2,5 milioni i bambini al di sotto dei 15 anni affetti dall'Hiv, ma solo pochissimi riescono ad avere accesso alle terapie.
L'Aids rischia di mettere in ginocchio l'economia mondiale: 48 milioni di lavoratori potrebbero essere uccisi dal micidiale virus entro il 2010, e la cifra potrebbe salire a 74 milioni entro il 2015. A lanciare l'allarme è l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) che ha presentato ieri un Rapporto sull'impatto dell'Aids sul mondo del lavoro. "Il virus HIV/AIDS non è soltanto una crisi umana, ma è una minaccia allo sviluppo sostenibile globale sociale ed economico" - ha affermato il direttore generale Juan Somavia. "La minaccia cresce in maniera esponenziale: ogni giorno 8.000 persone muoiono, 13.000 si infettano, e adesso, dopo l'Africa, l'emergenza si è estesa all'Asia. Ma la crisi si rifletterà inevitabilmente sulle economie nazionali". Il rapporto si basa sui dati di 50 Paesi relativi alla disponibilità dei farmaci anti-retrovirali per il prolungamento della vita. Ad oggi sono 36,5 milioni di persone in età lavorativa che hanno il virus dell'Hiv; due milioni di persone non saranno in grado di lavorare entro il prossimo anno (erano mezzo milione nel 1995). "Causando la malattia e la morte dei lavoratori, l'epidemia di Hiv/Aids riduce la scorta di esperienza e esperienza del mondo lavorativo" - ha detto Fanklyn Lisk, direttore del programma Aids dell'Ilo, che ha sottolineato come questa "perdita di capitale umano è una minaccia diretta per gli obiettivi del Millennium Development Goal di riduzione della povertà".
A partire dal 1981, anno in cui è stato identificato il virus dell'Hiv/Aids, la malattia si è diffusa nel mondo a velocità elevatissime e il numero di sieropositivi nel mondo ha raggiunto oggi i 38 milioni di persone. [GB]