Blair, via libera al mais ogm

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Dopo anni di aspri dibattiti, esperimenti, rapporti voluminosi compilati da diversi gruppi di scienziati, polemiche e timori nei confronti del ''cibo Frankenstein'', il governo britannico ha autorizzato, anche se con numerose limitazioni, la coltivazione di un'unica varieta' di mais transgenico aprendo ufficialmente la Gran Bretagna al mercato Ogm. Il 9 marzo la British Medical Association, l'associazione medica britannica, ha dato la sua approvazione alla decisione del governo britannico dichiarando che l'analisi delle ''ricerche compiute indica che vi e' un probabilita' molto bassa che gli ogm possano causare effetti pericolosi sulla salute''. Il ministro dell'Ambiente Margaret Beckett ha annunciato oggi al parlamento che il governo approva ''a livello formale'' la coltivazione a scopo commerciale di un particolare tipo di mais transgenico, il Chardon LL.

La Beckett ha precisato pero' che il Regno Unito si opporra' alla coltivazione, in qualsiasi parte dell'Unione Europea, di altre due colture Ogm sulle quali erano stati condotti i test su larga scala commissionati dal governo, la barbabietola e la colza. Le licenze che autorizzano la coltivazione del mais Ogm, inoltre, scadranno nel 2006 e gli agricoltori che intendono rinnovarle dovranno acconsentire ad ulteriori test sulle loro piantagioni. Il ministro ha definito l'approccio del governo ''cauto'' e strettamente ''basato sulle prove'' riscontrate durante gli esperimenti su larga scala condotti negli ultimi due anni. ''Non c'e' alcuna base scientifica che giustifichi un'approvazione totale degli Ogm, ma nemmeno un divieto totale'', ha precisato. L'introduzione della nuova varieta' di mais avverra' con cautela ed il ministro non ''prevede nessuna coltivazione commerciale di mais trangenico prima della primavera del 2005''.

La Beckett ha sottolineato che il mais dovra' esse coltivato in condizioni identiche a quelle degli esperimenti, garantendo quindi il rispetto dell'ambiente. Il ministro, tuttavia, ha ammesso che vi sono ancora molte questioni aperte ed irrisolte circa la possibilita' di impollinazione incrociata e contaminazione di varieta' tradizionali di mais. Riconoscendo la validita' delle preoccupazioni di molti coltivatori di varieta' tradizionali, o biologiche, di mais, la Beckett ha dichiarato che il governo sta studiando un piano per risarcire gli agricoltori danneggiati dalla contaminazione di varieta' Ogm, ma ha precisato che tali indennizzi dovranno essere finanziati dalle societa' che producono semi trangenici. Resta da vedere pero' se cio' sara' possibile, in quanto l'industria biotecnologica si oppone fermamente all'idea di dover pagare tali risarcimenti. La decisione di Margaret Beckett di approvare la coltivazione del mais trangenico seppur con molte limitazioni e' stata accolta come un segno positivo e come la fine di ''un'era di paure ingiustificate'' da molti politici ed esponenti del mondo scientifico.

''Aumentera' scelta e competitivita''', ha detto il portavoce laburista per l'Ambiente al parlamento Europeo David Bowe. ''E' un piccolo passo avanti'', ha dichiarato Colin Merrit, manager della multinazionale Monsanto. Il prossimo passo sara' ottenere l'approvazione per l'inclusione del Chardon LL nella UK Seed List, la lista nazionale dei semi. Tale mossa potrebbe trovare l'opposizione delle assemblee indipendenti di Scozia e Galles: quest'ultimo aveva infatto votato all'unanimita' nel 2000 contro l'introduzione degli Ogm nella regione. Il Chardon LL e' l'unica varieta' di mais Ogm tra tutte quelle analizzate che ha dimostrato di poter essere coltivato arrecando meno danni alla flora e alla fauna circostante rispetto alle varieta' tradizionali di mais trattate con pesticidi.

Tuttavia, il pesticida utilizzato negli esperimenti era l'atrazina, un agente chimico il cui uso verra' proibito dall'Unione Europea a partire dal 2006. Secondo coloro che si oppongono all'introduzione degli Ogm, nuovi test in cui il Chardon LL viene paragonato con varieta' convenzionali che non usano atrazina potrebbero contraddire i risultati dei primi esperimenti e dimostrare che le colture tradizionali sono in realta' piu' sicure. A questo proposito, gia' quattro giorni fa il Commons Environmental Audit Committee, un gruppo di parlamentari di diversi schieramenti politici, aveva reso pubblico un rapporto che metteva fortemente in dubbio la validita' degli esperimenti condotti per conto del governo sulle colture Ogm, citando proprio il caso dell'atrazina.

Fonte: Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer

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