UNICEF: aumentare il numero di bambine che vanno a scuola

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E' stato presentato a Ginevra, Il Cairo e Roma il rapporto UNICEF su "La condizione dell'infanzia nel mondo 2004". Milioni di bambine sono tagliate fuori dal processo di sviluppo, con gravi conseguenze anche per il futuro dei loro stessi Paesi. Gli sforzi compiuti nel campo dello sviluppo internazionale hanno finora prodotto effetti decisamente inadeguati per ciò che riguarda la condizione di bambine e adolescenti, lasciando centinaia di milioni di donne e bambine prive d'istruzione.

La Condizione dell'infanzia nel mondo 2004 rivela che le bambine alle quali viene negata l'istruzione sono le più vulnerabili alla povertà, alla fame, alla violenza, agli abusi, allo sfruttamento e al traffico di esseri umani; corrono maggiori pericoli di morire durante il parto e sono a più alto rischio di contrarre malattie, incluso l'HIV/AIDS. Secondo il rapporto UNICEF, però, l'istruzione delle ragazze produce in positivo un impatto altrettanto notevole: divenute madri, le donne istruite hanno maggiori possibilità di mantenere i figli in salute e di garantire loro, siano bambini o bambine, il completamento degli studi.

 

La regione che necessita di maggiori aiuti è l'Africa sub-sahariana, dove il numero di bambine ogni anno escluse dalla scuola è aumentato da 20 milioni nel 1990 a 24 milioni nel 2002. L'83% delle bambine senza accesso alla scuola vive nelle tre regioni dell'Africa sub-sahariana, Asia meridionale, Sud-est asiatico.

"Per un bambino la mancanza di istruzione non solo limita le sue potenzialità come individuo, ma riduce drammaticamente le prospettive che, una volta divenuto adulto, i suoi figli siano in grado di sfuggire a una vita di povertà e sofferenze" - ha sottolineato Carol Bellamy, Direttore Generale dell'UNICEF: "Per tali ragioni l'UNICEF individua nell'istruzione un aspetto chiave per l'intera agenda dello sviluppo. L'istruzione previene lo spreco di un enorme potenziale di capacità umane".

Un anno fa, l'UNICEF ha lanciato la Campagna per l'istruzione delle bambine "25 entro il 2005" finalizzata ad aiutare i 25 paesi con la più accentuata disparità di genere e i più bassi tassi di iscrizione scolastica a eliminare le barriere che impediscono l'accesso a scuola di bambine e bambini. La Condizione dell'infanzia nel mondo descrive nel dettaglio i progressi finora conseguiti dall'iniziativa, con un variegata tipologia di strategie rivelatesi efficaci.

"Istruire egualmente bambine e bambini, affrontando le esigenze di tutti, non è un investimento facoltativo" - ha affermato il Direttore Generale dell'UNICEF: "Nessuno dei paesi più ricchi della terra si è sviluppato senza un significativo investimento nell'istruzione. Questa è la lezione che dobbiamo tenere a mente se intendiamo seriamente produrre un cambiamento per il nostro mondo. Ciò rappresenta per noi un banco di prova: sia se riusciremo a superarlo sia se falliremo, le conseguenze saranno per noi importanti e di lungo periodo".

Durante la presentazione ufficiale de "La Condizione dell'infanzia nel mondo 2004", al Vertice mondiale sulla società dell'informazione di Ginevra (WSIS), Carol Bellamy ha dichiarato che la tecnologia potrebbe portare benefici ai bambini, ma che non può sostituire l'alfabetizzazione di base e il processo di apprendimento.

"E' realmente sbalorditivo il progresso compiuto dalla tecnologia informatica nel corso degli ultimi 25 anni, mentre ancor oggi, ogni anno, 121 milioni di bambini non hanno la possibilità di vedere come sia fatta un'aula scolastica" - ha affermato il Direttore Generale dell'UNICEF: "Tutta la tecnologia del mondo non può sopperire a ciò che questi bambini stanno perdendo, e questa è una conferma ulteriore che, quando si tratta di garantire a ogni bambino un'istruzione di qualità, non è necessaria una rivoluzione, ma semplicemente un'assunzione di responsabilità". [MB]

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