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Libertà d'informazione: appelli e manifestazioni
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Il mondo della comunicazione si dà appuntamento per mercoledì primo ottobre, davanti a Montecitorio, per protestare contro la legge Gasparri. In coincidenza con l'inizio della discussione in aula del disegno di legge, le associazioni, i movimenti, i sindacati che hanno sottoscritto l'appello per il diritto e la libertà dell'informazione manifesteranno contro quella che definiscono "una legge illiberale".
Agli appelli della della Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) e della Fnsi (Federazione nazionale della stampa) si è aggiunto quello della società civile: sono Alex Zanotelli, Luigi Ciotti, Gino Strada, Giulietto Chiesa, Antonio Vermigli che invitano alla mobilitazione per tutelare i principi di libertà di pluralismo espressi dalla Costituzione Italiana.
"L'informazione è un bene fondamentale dei cittadini. La corretta informazione, la conoscenza piena dei fatti, è un elemento fondamentale di civiltà e di libertà (...) In Italia invece l'omologazione, la rappresentazione a voce unica, l'intolleranza verso le opinioni critiche e le censure sono costanti si legge nell'appello Fnsi, mentre la Fieg rileva il rischio per la stampa italiana di essere emarginata dalla televisione. Già oggi la televisione italiana assorbe il 57% degli investimenti pubblicitari complessivi contro il 29% della media europea. La stampa italiana è scesa al 36,6 % contro il 55% della stampa europea. Nell'appello firmato anche da Giulietto Chiesa si individuano i rischi a proposito della libertà di informazione: "non solo è in gioco il pluralismo dell'informazione (cosa già evidente è in atto), ma si precostituisce la sua fine attraverso ulteriori concentrazioni editoriali e pubbliciatarie. L'estensione del tetto antitrust dal 30% del solo mercato televisivo al 20% dell'intero mercato pubblicitario significa dare un colpo mortale all'informazione indipendente".
Intanto dure critiche sono state mosse anche contro l'accanimento dimostrato dal ministro Gasparri nei confronti del fenomeno telestreet.
La Fnsi ha pubblicato in proposito un comunicato di condanna nei confronti dell'operato del ministro delle Telecomunicazioni, mentre Giuristi Democratici segnalano l'illegittimità dei provvedimenti di chiusura sin qui presi. (RB)
Fonti: Fieg, Fnsi, Articolo 21, Megachip, Articolo 21