Cina, ancora repressioni e censure

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Un mese dopo la decisione del Comitato olimpico internazionale (CIO) che ha accordato l'organizzazione delle Olimpiadi dell'estate del 2008 a Pechino, Reporters Sans Frontières lancia una campagna d'informazione e mobilitazione per boicottare i Giochi olimpici in Cina. Invitando a sottoscrivere la petizione online, RSF spiega che la repressione non è diminuita e quindi la campagna continuerà fintanto che la Cina non avrà liberato i prigionieri politici, aperto dei negoziati con il dalai-lama e messo fine alla censura. Il governo cinese ha messo filtri a internet impedendo l'accesso a siti quali Washington Post, Amnesty International o le pagine web legate al movimento Falun Gong. In aiuto è accorsa "Voice of America" che ha messo a punto una strategia che mira a raggiungere via Internet i cinesi, diffondendo una newsletter quotidiana e informandoli con un sito Internet in cinese.
Pubblicato il: 06.09.2001
" Fonte: » RSF, Informazione Senza Frontiere;
" Approfondimento: » Amnesty International sulla Cina, www.boycottbeijing2008.net, Dossier Olimpiadi Pechino 2008, Digital Freedom Network;

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