Bolzaneto G8: 15 condanne ai poliziotti, ma niente aggravanti

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Il Tribunale di Genova ha inflitto ieri in primo grado 15 condanne, su 45 richieste dai Pm, per le violenze compiute dalle Forze dell'ordine nella caserma della Polizia di Bolzaneto durante il G8 del 2001 a Genova. Dopo undici ore di camera di consiglio, sono stati comminati complessivamente 24 anni di carcere, contro i 76 anni richiesti dai Pm genovesi, ma con la prescrizione e l'indulto, nessuno dei condannati finirà in carcere e i reati saranno prescritti nel 2009.

I Pm avevano documentato "trattamenti inumani, crudeli e degradanti", definibili come tortura che però non esiste come reato nel nostro ordinamento. L'accusa quindi, non potendo contestare il reato di tortura, ha potuto solo chiedere per i vertici della Polizia preposti alla struttura l'abuso d'ufficio, oltre alla violazione della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, abuso d'autorità nei confronti di persone arrestate o detenute, violazione dell'ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, minacce, ingiurie, lesioni.

I giudici però non hanno riconosciuto l'aggravante della crudeltà e dei motivi abietti assimilabili al reato di tortura. Le condanne, tutte inflitte a membri delle Forze di polizia, variano tra i cinque mesi e i cinque anni. La pena più dura, cinque anni, è stata inflitta ad Antonio Biagio Gugliotta, all'epoca dei fatti Ispettore della Polizia penitenziaria e responsabile della sicurezza della caserma. A due anni e quattro mesi è stato condannato Alessandro Perugini, ex vicecapo della Digos a Genova e il funzionario di più alto grado presente in caserma in quelle giornate. Anna Poggi, commissario capo di polizia, ha avuto due anni e quattro mesi. Tra i numerosi assolti figura Oronzo Doria, colonnello della polizia penitenziaria. Condannati il Ministero degli Interni e quello della Giustizia a pagare i danni materiali e morali subito dalle parti civili. In media, settantamila euro per ognuno delle 209 vittime accertate per un totale di circa quindici milioni di euro.

"Un totale di 'soli' 24 anni di pene per i maltrattamenti fisici e morali inflitti ai detenuti nella caserma di Bolzaneto è certamente poco, ma intanto il Tribunale ha condannato 15 persone, fra agenti e personale sanitario, confermando che in quella caserma è stata scritta una delle pagine più nere nella storia recente delle nostre forze dell'ordine" - riporta un comunicato del Comitato Verità e Giustizia per Genova. "Quel che emerge e spaventa - continua la nota - è come il nostro paese considera le violazioni dei diritti fondamentali: un reato lieve e destinato alla prescrizione per i tribunali, niente di rilevante per la politica, incapace in questi anni di approvare una legge sulla tortura e di sospendere dal servizio i funzionari (spesso addirittura promossi!) imputati nei processi seguiti al G8 di Genova. A Bolzaneto furono commessi abusi inaccettabili: i maltrattamenti dei detenuti sono del tutto incompatibili con una democrazia. In questi anni è stato favorito in modo irresponsabile un clima di impunità" - conclude la nota del Comitato chiedendo "alle forze politiche e al parlamento: l'Italia è ancora una democrazia?".

"Una sentenza contraddittoria: il movimento e le vittime hanno detto la verità ma non vi sono (quasi) colpevoli" - ha commentato Vittorio Agnoletto, all'epoca dei fatti portavoce del Genoa Social Forum e oggi eurodeputato di Sinistra Europea. "Per la prima volta in un'aula di tribunale è stato stabilito che quanto dichiarato dalle vittime massacrate a Bolzaneto e da sempre sostenuto da tutto il movimento corrisponde alla verità. Ed infatti a tutte le vittime è stato riconosciuto il diritto al risarcimento. I magistrati hanno condannato i Ministeri a contribuire al risarcimento individuando così una responsabilità politica nel governo di allora. Le condanne invece non corrispondono assolutamente alla gravità dei fatti documentati - prosegue Agnoletto. Sono stati condannati, e con pene miti, solo coloro che avevano delle responsabilità di direzione a Bolzaneto. Questo è anche il risultato dell'omertà e del tentativo di ostacolare in qualunque modo la ricerca della verità attuata in questi anni dalle diverse forze dell'ordine".

La ricostruzione dei Pm, Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, di ben 600 pagine documentava come nella caserma di Bolzaneto il diritto è stato sospeso. Nel "girone infernale", descritto dai Pm, c'erano ragazzi e ragazze picchiati, tenuti ore e ore in piedi con le mani alzate, accompagnati in bagno e lasciati con le porte aperte, insultati, spogliati, derisi e minacciati di guai peggiori, una mano divaricata e spezzata e numerose altre brutalità e minacce, documentati - tra l'altro - in una inchiesta giornalistica svolta da Carlo Lucarelli.

Giovedì prossimo sono attese le richieste di condanna dei Pm al processo per la sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz, a Genova, al termine dei tre giorni di manifestazione contro il G8. [GB]

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