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Colombia: sì di Libera alla Commissione Etica
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"Libera - associazioni nomi e numeri contro le mafie", appoggia la nascita della Commissione Etica Internazionale in Colombia, promossa dal Movimento di vittime di crimini di Stato. Il Movimento delle Vittime dei Crimini di Stato è impegnato nella costruzione di una Colombia libera dal conflitto armato, sociale e politico che insanguina da decenni il paese andino, nella convinzione che l'unica soluzione possibile al conflitto sia una quella politica e negoziata, basata sui principi della Verità, della Giustizia e della Riparazione Integrale per le Vittime e sulla costituzione di una Commissione della Verità Indipendente per indagare le rispettive responsabilità.
Per queste ragioni, 25 personalità a livello mondiale, riconosciute per la loro autorità morale hanno presentato la Commissione Etica Internazionale in Colombia (con audizioni nel "Cacarica" (Choc㳀), San onore (Sucre), Barrancabermeja, Santander e Bogotá) - dal 15 febbraio al 3 marzo scorso, con l'obiettivo di "salvaguardare il diritto alla memoria storica, per difendere la verità storica delle vittime dei crimini di stato, di fronte all'assenza di un sistema istituzionale di giustizia che affronti seriamente il genocidio e i crimini contro l'umanità, di fronte al mancato riconoscimento dei diritti delle vittime".
Questa Commissione Etica Internazionale lavorerà per ben 10 anni raccogliendo le testimonianze delle vittime, le denunce e gli elementi per costituire una Commissione della Verità Indipendente che faccia luce sui crimini di lesa umanità, una sorta di commissione di chiarificazione storica.
I membri della Commissione Etica Internazionale presenti in Colombia dal 15 febbraio al 3 marzo scorso sono stati:
- Mirta Baravalle - Madre di Plaza de Mayo L㭀nea Fundadora, Argentina
- Libertad Sánchez Gil - Asociaci㳀n por la Recuperaci㳀n de la Memoria Hist㳀rica de Mérida y Comarca - Spagna
- Enrique Nu㱀ez - Comissi㳀ne ㉀tica contro la Tortura, Cile
- Lorenzo Loncon, per il popolo Mapuche del Cile
- Francine Damasceno Pi㱀eiro - Movimento dei Lavoratori rurali Senza Terra del Brasile - MST,
- Carlos Fazio, profesore investigador dell'università UACM e UNAM (Città del Messico), scrittore e giornalista del quotidiano "La Jornada" del Méssico,
- Alberto Giraldéz - Comunità Santo Tomás di Madrid, - Spagna
- Bernardine Dohnr; giurista e docente della Università Northwestern di Chicago (USA).
Insieme a Libera, ne fanno parte anche:
- Adolfo Pérez Esquivel, Premio Nobel per la Pace,
- Francois Houtar, direttore CETRI (Bélgio) e membro fondatore del Forum Sociale Mondiale
- Tomás Gumbleton, vescovo emérito di Detroit, USA,
- Gilberto L㳀pez y Rivas, direttore di "Etnolog㭀a y Antropolog㭀a"
- Miguel lvarez, esperto in temi di pace e gestione dei conflitti, membro di Serapaz,
- Elizabeth Deligio, membro del Movimento per la chiusura della Scuola delle Americhe (SOA Watch).
L'invito rivolto all'Italia
La proposta della Commissione Etica Internazionale viene elaborata durante il III incontro nazionale del Movimento delle Vittime dei Crimini di Stato, che nel luglio 2006 a Bogotà ha radunato i rappresentanti di 200 organizzazioni di base di vittime e della società civile. In quell'occasione il Movimento di Vittime ha mandato a Libera un messaggio-invito per lavorare insieme sottolineando che "i contatti tra la Colombia e l'Italia sono molteplici e le scarse relazioni economiche e politiche ufficiali tra i nostri paesi sono sostituite dai forti contatti tra le mafie italiane e quelle colombiane: prima i cartelli di Cali e Medellin e adesso le formazioni paramilitari che controllano la maggior parte della produzione e del traffico degli stupefacenti dal nostro paese verso l'esterno.
L'attuale governo del Presidente lvaro Uribe Vélez ha promosso un processo di vera e propria legalizzazione dei gruppi paramilitari operanti nel nostro paese calpestando qualsiasi norma di diritto internazionale e interno, finendo per accettare la costituzione ed il rafforzamento di un nuovo potere politico mafioso nel paese. Il Movimento delle Vittime dei Crimini di Stato come già altri movimenti civili del continente latinoamericano - Argentina, Cile - ha deciso di non negoziare la Memoria, la Dignità, la Giustizia ed il Diritto a beneficio del crimine e dell'illegalità.
Il nostro processo di resistenza civile e di costruzione di una Colombia basata sui principi della Giustizia e della Legalità, viene fortemente attaccato dal Governo Nazionale che ci accusa di essere un ostaculo per la pace, a causa delle nostre rivendicazioni, criminalizzandoci e ponendoci nel mirino delle formazioni paramilitari, che oggi sono più forti ed armate di sempre, nonostante si sia concluso il presunto processo di negoziazione che doveva prevedere lo smantellamento di queste forze. Allo stesso tempo, oltre alle ripetute minacce che si susseguono incessanti, i gruppi paramilitari hanno già commesso altri delitti nei nostri confronti, assassinando membri e esponenti di spicco del Movimento.
Vi proponiamo di costruire una strategia comune per riuscire ad incriminare e giudicare in tribunali internazionli e nazionali, i responsabili di Crimini di Lesa Umanità e Gravi Violazioni dei Diritti Umani, crimini per i quali come sapete, non esiste la prescrizione e che possono essere giudicati da qualsiasi tribunale in qualsiasi parte del mondo. Sappiamo che in Italia siete riusciti ad ottenere importanti risultati, tra le altre cose con la concessione di terre confiscate e sviluppando progetti produttivi attraverso cooperative sociali di giovani in zone storicamente colpite dall'azione mafiosa.
Non può essere un caso che alcuni tra i personaggi più scomodi in Colombia, accusati di corruzione, collusione con i gruppi paramilitari ed ad altri gravi reati, vengano inviati in Italia come rappresentanti diplomatici; è il caso dell'ex direttore del DAS (i servizi segreti del nostro paese) Jorgue Noguera, "promosso" Console generale e Milano dopo essere stato coinvolto in uno scandalo con i paramilitari per corruzione, acquisto di voti per la prima elezione del Presidente Uribe e come mandante di più di 20 omicidi politici e di Luis Camino Osorio, attuale Ambasciatore delle Repubblica di Colombia in Italia, ex Fiscale Generale della Nazione (una carica più o meno equivalente ad un Giudice Italiano di altissimo rango) e presunto responsabile dell'insabbiamento di vari processi a carico di paramilitari e alti ufficiali dell'esercito collusi con questi ultimi.
Noguera (oggi arrestato) ha rinunciato al suo carico di Console ed è tornato in Colombia, mentre Osorio continua a rappresentare il nostro paese a Roma (da poco trasferito all'ambasciata di Città del Messico) e non possiamo che considerare questo fatto come una vergogna sia per il popolo colombiano che per le Istituzioni del Governo Italiano, che accettano un personaggio di questo calibro come rappresentante ufficiale di uno Stato estero. (da Movimiento de victimas
Un ponte dalla parte delle vittime
Il settore internazionale di Libera - associazioni nomi e numeri contro le mafie, coordinato da don Tonio dell'Olio, ha deciso di dedicare speciale attenzione alla Colombia, da cui proviene molta cocaina consumata in Italia per lo più organizzata dal narcobusiness della ndrangheta calabrese. Sulla scia della decennale storia che caratterizza il suo impegno nella promozione dei diritti, legalità e cittadinanza democratica, si intende dar vita a un percorso per costruire un progetto globale che tenta di dar voce al protagonismo della società civile e delle vittime che subiscono gli effetti del narcoterrorismo.
In questa ottica LIBERA ha già realizzato alcune tappe di questo cammino, con la collaborazione di Cristiano Morsolin, esperto dell'Osservatorio Indipendente sulla Regione Andina Selvas.org. Nel settembre 2006 Libera ha realizzato una prima missione esplorativa per "scoprire la complessita colombiana scegliendo di ascoltare e di costruire relazioni direttamente con le vittime, con con i movimenti sociali e con le organizzazioni di base che stanno costruendo alternative di pace dal basso, riconoscendo nella società civile un insieme di attori che si differenziano radicalmente dalle posizioni dello Stato e del paramilitarismo, così come dalle guerriglie (FARC, ELN)".
Nel novembre scorso Libera, durante gli stati generali dell'Antimafia, ha analizzato i legami tra il fenomeno droghe e il crimine transnazionale insieme a vari esperti, tra cui Monica Massari (Università della Calabria), Padre Mazzoleni Gaetano (missionario della Consolata tra i contadini colombiani coltivatori di coca), Giusto Catania (Europarlamentare), Piero Innocenti (questore di Bolzano), Vincenzo Macri (Procura Nazionale Antimafia), Riccardo De Facci (CNCA), Guido Piccoli (giornalista), Leopoldo Grosso (Gruppo Abele).
A fine novembre LIBERA ha invitato Ricardo Vargas, esperto colombiano di narcotraffico, associato al TNI di Amsterdam e direttore di "Accion Andina" a Bogotà, che si è confrontato con alcuni esponenti della Commissione Parlamentare Antimafia e lo studioso Enzo Ciconte.
Questo percorso della società civile ha trovato una sponda di sostegno politico anche nel Sottosegretario con delega sull'America Latina Donato di Santo, con cui LIBERA sta mantendo aperto un importante confronto, come evidenziato dallo stesso Di Santo in una lettera al "Corriere della Sera" del 1 marzo scorso.
LIBERA testimonierà questa chiara presa di posizione in favore delle vittime anche durante la giornata dell'impegno e della memoria che organizzerà il prossimo 21 marzo a Polistena>, rafforzando il ponte tra Italia e Colombia alla ricerca di giustizia e verità.
di Libera